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Paita: «Lettera al direttore. È morta una persona in modo orribile»

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Lettera al direttore di Raffaella Paita per «Il Foglio» del 28-06-2024

di Claudio Cerasa

Al direttore - È morta una persona in modo orribile, quello che è accaduto a Satnam Singh ha scosso l'opinione pubblica, dalla politica ci si aspetta una risposta, ferma e immediata, e possibilmente unitaria. E cosa fa il ministro Lollobrigida? Mente spudoratamente nell'Aula del Senato, in diretta televisiva, tirando in ballo presunte infondate responsabilità del governo Renzi, invece di rispondere nel merito. Un comportamento deplorevole, indegno delle istituzioni che Lollobrigida si trova a rappresentare. In questa battaglia di civiltà contro il caporalato e le morti sul lavoro, Italia Viva ha tentato di richiamare il governo a un atteggiamento di serietà, sottolineando quanto, per altro, la stessa ministra Calderone ha più volte promesso ogni volta che negli ultimi mesi ci siamo trovati, purtroppo, a discutere di terribili tragedie sul lavoro: ovvero, la necessità di mettere le risorse per i controlli e per l'assunzione di un maggior numero di ispettori.

Già nelle prime ore dopo la tragedia di Satnam, il ministro Lollobrigida aveva dimostrato di non essere all'altezza, minimizzando, negando il problema, attribuendo le colpe ai singoli. Ma mai mi sarei aspettata che, facendo strame della verità, il ministro ripetesse una bugia così clamorosa, provando a giustificarsi e a gettare discredito su altri, di fronte a un fatto che dovrebbe invece essere trattato con sobrietà e rigore, oltre che con spirito unitario. 

Per amore di verità, ricordo i punti principali della legge 29 ottobre 2016, n. 199, composta di 12 articoli: la riscrittura del reato di caporalato (intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro), che introduce la sanzionabilità anche del datore di lavoro; l'arresto obbligatorio in flagranza di reato; il rafforzamento dell'istituto della confisca; l'adozione di misure cautelari relative all'azienda agricola in cui è commesso il reato; l'estensione alle persone giuridiche della responsabilità per il reato di caporalato; la repressione penale del caporalato. Poi nel 2020, con l'articolo 103, del decreto legge 19 maggio, n. 34, il così detto decreto Rilancio, l'allora ministra Bellanova si fece promotrice di importanti interventi volti a garantire la regolarizzazione dei lavoratori, italiani e stranieri, impiegati in agricoltura, favorendo loro adeguati livelli di tutela della salute e l'emersione del lavoro irregolare. Si tratta di buone leggi, ma servono risorse per i controlli. Il governo le metta senza girarsi dall'altra parte o scaricare responsabilità. Ciò che è avvenuto è troppo grave e disumano: per una volta, si metta da parte la propaganda e si faccia prevalere il senso delle istituzioni.

Raffaella Paita, Senatrice di Italia Viva