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Paita: "La sfida delle infrastrutture si vince se tutta la Liguria è unita"

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Intervista di Massimo Minella, "la Repubblica Genova", 31 luglio 2020.

I trasporti e la difesa. La Liguria affida a due donne la guida di altrettante commissioni centrali nelle dinamiche di un Paese che vuole ripartire. Lella Paita, Iv, è stata eletta presidente della commissione Trasporti della Camera, mentre Roberta Pinotti, Pd, per due volte ministro della Difesa, presiederà l'omonima commissione in Senato.

«Italia Viva ha lottato per avere due presidenze, i Trasporti e le Finanze (nominato Luigi Marattin al termine di una giornata carica di tensioni dentro alla maggioranza n.d.r.) che riferiscono a temi per noi centrali come la velocizzazione delle opere infrastrutturali e la riforma fiscale» commenta Paita che ieri ha dedicato parte della sua prima giornata da presidente ad adempiere a una lunga serie di pratiche burocratiche.

Ora però si parte...
«Italia Viva su questi tempi è partita da tempo, cominciando a battersi con il piano Italia Shock per avere nuove infrastrutture in tempi rapidi. Continuerò sicuramente a battermi per questo, tenendo conto che la commissione si occupa anche di portualità, di infrastrutture digitali e telecomunicazioni. E molto articolata, ma sono certo che si potrà fare un lavoro importante».

All'opposizione dovrà fare i conti con due liguri, Mulé e Rixi. Preoccupata?
«Al voto hanno puntato su altri candidati, ma con loro il rapporto è ottimo. Appena eletta si sono subito congratulati con me offrendomi collaborazione per il nostro territorio».

E lei accetta?
«Chi vuole dare una mano è sempre ben accetto. Se davvero riusciremo a dare un segnale di compattezza in questa regione tutti ne avranno beneficio. Io sono per risolvere i problemi, più che peri battibecchi».

La commissione Trasporti a una ligure è anche un riconoscimento a questa regione così sofferente su questo fronte?
«Credo sia il riconoscimento di un lavoro su cui ci battiamo da anni. Da assessore abbiamo sbloccato la norma sul dissesto idrogeologico ed è partito il Terzo Valico. Ma da 5 anni siamo in una fase di stanca, mi pare tutto fermo. Dobbiamo ripartire, il piano presentato da Matteo Renzi sulle infrastrutture è molto chiaro».

Ma lei potrà incidere da presidente di commissione?
«Una commissione può essere uno strumento di ratifica o, come la intendo io, può servire per spronare a raggiungere gli obiettivi. Io farò così e nel rispetto dei ruoli e della correttezza confido che anche l'opposizione possa condividere questa battaglia. C'è una bella squadra di liguri in commissione Trasporti e insieme, nell'interesse del territorio, possiamo raggiungere obiettivi importanti, come è accaduto per il decreto Genova».

Da dove inizierà?
«Dal decreto legge Semplificazione che deve essere migliorato. E poi continuo a pensare che il piano Italia Sicura vada ripreso e sostenuto per fermare il dissesto idrogeologico. C'è molto da fare anche sulla portualità, a cominciare dai dragaggi».

Crede che il modello Genova usato per il ponte sia esportabile?
«Sì, certo. Ora ci sono molte opere per cui è stato nominato un commissario. Noi crediamo che questa sia la strada per la diga, ad esempio, o la Pontremolese. Ma dobbiamo batterci per avere i finanziamenti».