L'intervista a Raffaella Paita per Libero Qutidiano
di E. Calessi
Raffaella Paita (coordinatrice nazionale di Italia Viva, n.d.r), anche sulla commissione d'inchiesta sulla gestione della pandemia sono volati stracci tra voi e Azione. Come mai?
«Noi riteniamo che sia doverosa: da un lato per accertare gli errori politici commessi e dall'altro perché di fronte a nuove emergenze non si ripetano. Dalle mascherine non funzionanti, all'utilizzo dei lockdown, alla campagna vaccinale che non decollava, al metodo utilizzato per le chiusure delle scuole, al Paese servono risposte. Se poi Calenda come Conte ritiene che sia andato tutto bene è un altro discorso».
Secondo lei perché Calenda, dopo aver sostenuto e votato la proposta, ora è contrario? C'entra il fatto, come maligna qualcuno, che Walter Ricciardi è responsabile Sanità di Azione?
«Non credo che il fatto che Walter Ricciardi sia stato consulente del ministro Speranza influenzi questa scelta. Carlo cambia spesso idea, andare contro Renzi gli regala sempre qualche minuto di celebrità. Ma so che il Paese ha il diritto di conoscere il motivo per cui si è lasciato che i militari russi scorrazzassero a Bergamo».
Il presidente Mattarella, però, ha espresso due dubbi: il Parlamento non può giudicare la legittimità costituzionale dei provvedimenti, e non può diventare un contropotere giudiziario, indagando su fatti già esaminati da alcune procure (come in questo caso). È possibile che la legge istitutiva accolga sia modificata?
«Il Presidente Mattarella non ha detto che la commissione Covid e quella Orlandi non vanno fatte ma ha lanciato un monito sul rispetto della separazione dei poteri. Tirarlo per la giacchetta come qualcuno ha provato a fare è irrispettoso e forzato. Se ci sarà da modificare in meglio la legge lo si farà ma su una cosa voglio essere chiara: fare quella commissione è un dovere morale».
Lo scopo della commissione è individuare reati o accertare responsabilità politiche? O entrambe?
«A perseguire i reati ci pensa la magistratura, la commissione d'inchiesta può indagare e accertare responsabilità. Pensi al caso David Rossi, dove grazie al lavoro del Parlamento e di tanti bravi giornalisti sono emersi elementi che con le indagini non sarebbero mai emersi».
La maggioranza ha inserito anche l'analisi sull'efficacia dei vaccini. Non si rischia di ridare forza ai no vax?
«La gestione dei vaccini è stato uno dei motivi per cui abbiamo mandato a casa Conte e favorito l'arrivo del governo Draghi. Dalle primule di Arcuri, siamo passati alla campagna del generale Figliuolo che ha salvato il Paese. Nessuna forza ai no vax a cui una parte della destra vuole strizzare l'occhio: ci batteremo su questo punto».
Non finirà per essere un'inutile vendetta?
«Nessuna vendetta: solo ricerca della verità e impegno a migliorare il Paese nel futuro».
Perché questa commissione è tanto osteggiata nel Pd? È perché si vuole difendere Speranza o c'è altro?
«Il Pd all'epoca aveva sposato totalmente la linea di Conte e Casalino. Ricordiamoci che non volevano l'arrivo di Draghi, ma il Conte ter. E magari, avevano le stesse idee di Roberto Speranza, quando scriveva che nel suo libro poi ritirato in fretta e furia che si era di fronte a "un'opportunità unica per radicare una nuova idea della sinistra"»
Anche sulla delega fiscale, dove peraltro sono stati approvati anche vostri emendamenti, il Pd e il M5S gridano allo scandalo. È d'accordo?
«No. La delega va nella giusta direzione, vedremo poi se Meloni sul fisco farà sul serio. Intanto grazie al nostro lavoro abbiamo costretto la maggioranza di Meloni e Salvini a fare marcia indietro sul prelievo forzoso sui conti correnti. Giù le mani dalle tasche degli italiani,si può dire? E poi, abbiamo introdotto altri miglioramenti per rendere il fisco più amico del cittadino ma al tempo stesso combattere l'evasione».