Paita: «Il clientelismo va sconfitto, ma le preferenze non sono il male. La politica vigili»

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L'intervista a Raffaella Paita per «QN» del 18-04-2024

di Simone Arminio

La senatrice di Italia viva: «Acquisiremo gli atti per vederci chiaro. Intanto restiamo garantisti».

Senatrice Raffaella Paita, riecco un caso di voto di scambio in Sicilia a pochi giorni dei due precedenti a Bari e Torino. Che sta succedendo?

«Non entro nel merito delle indagini catanesi, sono garantista. La nostra critica a Emiliano sul caso Bari, invece, è politica. E faccio appello a Calenda: esca dalla maggioranza e faccia cadere la giunta pugliese. Non per gli avvisi di garanzia, ma per le posizioni su Tap, Ilva e Xylella».

L'accusa al vicepresidente della Regione Sicilia però è di connivenza mafiosa. Siete garantisti anche in questi casi?

«La Mafia è un cancro, e dico grazie a tutti i magistrati e forze dell'ordine che la combattono. Ma se si è garantisti lo si è sempre, anche con i reati più odiosi. Chi sbaglia deve pagare ma a stabilirlo sono le sentenze definitive».

Crede, in generale, che il nostro sistema elettorale sia vulnerabile?

«La nostra è una democrazia con sufficienti anticorpi, non demonizzerei le preferenze. La politica però deve vigilare: il clientelismo si sconfigge con la selezione della classe dirigente».

A proposito: tra poco si vota. Si ripropone l'ombra di una giustizia a orologeria...

«Il rischio, la storia dell'Italia lo insegna, c'è. Ma ho fiducia nella giustizia».

II M5s dice che, con la stretta sulle intercettazioni della riforma Nordio, che anche voi sostenete, queste indagini non saranno più possibili...

«Il M5s utilizza false argomentazioni per imporre la sua agenda giustizialista. Garanzie e lotta alla criminalità organizzata non si elidono ma vanno di pari passo. I grillini ripassino la Costituzione».

La commissione antimafia di cui fa parte acquisirà gli atti anche stavolta?

«La commissione l'ha già disposto, quindi avremo modo di approfondire la vicenda».

Comunque vada, a giugno si vota per Strasburgo. Crede davvero che i vostri Stati Uniti d'Europa supereranno il 5%?

«Andremo ben oltre. Siamo l'unica vera novità di queste elezioni europee: nati per unire chi vuole l'Europa della politica. II mondo va a fuoco e l'unica assente è l'Ue: servono l'elezione diretta del presidente e un esercito comune».

E subito dopo? La Ue si affiderà a Mario Draghi?

«Siamo fieri di aver mandato a casa Conte per portare Mario Draghi alla guida del Paese. E saremmo i primi a sostenerlo alla guida dell'Europa: contiamo di eleggere abbastanza deputati da diventare determinanti».