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Paita: I gruppi restino uniti, ma non possiamo farci ridere dietro

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Colloquio con Raffaella Paita di Claudio Bozza per il "Corriere della Sera"

Senatrice Paita, lei con «Matteo» è una cosa unica, ma a Palazzo Madama ricopre un ruolo di garanzia. Cosa dirà alla prima resa dei conti con Azione?

«Se si sta insieme bisogna rispettarci. E noi stiamo subendo attacchi anche in stile grillino».

Addirittura?

«L`altro giorno Calenda ha detto: "Nella mia vita professionale e politica non ho mai ricevuto rinvii a giudizio" e altri riferimenti carini».

Si riferiva a lei e Renzi...

«Non so se si riferisse a me. Quando in Liguria ci fu l`alluvione, ero assessore regionale. Sono stata accusata di omicidio colposo e disastro ambientale colposo, per non aver dato l`allerta. Cinque anni di calvario: sono stata assolta. Le parole di Calenda mi hanno fatto male. I giudizi si danno dopo la fine dei processi: la nostra comunità deve essere saldamente garantista».

Cosa chiederà, in concreto?

«Spero che a questo chiarimento ci sia anche Carlo. A lui chiederemo un impegno esplicito sulla volontà di creare una lista unica per le Europee. Calenda, intervistato daFloris, prima ha detto che le liste unitarie non si sarebbero fatte. Al Corriere ha invece detto il contrario. A quale Carlo dobbiamo credere?».

Così rischiate la scissione dell`atomo (riformista)...

«La consapevolezza della posta in gioco c`è tutta. E per questo non abbiamo compreso la volontà unilaterale di rompere il processo per il partito unico. Per me la politica prevale su tutto. Se c`è accordo sui nodi politici, il resto lo superiamo».

Renzi e Calenda non si dicono nemmeno più «ciao» da mesi, come potete continuare a stare insieme?

«Veramente Matteo saluta tutti. Non c`è dubbio che, per ripartire, il ricordo di certi attacchi andrebbe cancellato. Ma sono arrivati sempre da Calenda. Finora, al Senato, abbiamo lavorato con profitto. Io non ho mai usato frasi offensive verso Carlo».

Ma «11 Riformista», quotidiano di cui Renzi è direttore, dedica ampi articoli e addirittura vignette contro Calenda e Azione. Forse vi manca un po` di autocritica?

«Io parlo per quello che Renzi ha detto e fatto. A Calenda non è andata giù una cartina con tutte le province commissariate da Azione. Ma non è colpa del Riformista se Azione perde pezzi».

Se doveste provare davvero a ricomporre, cambiando anche i capigruppo, lei sarebbe disposta a mettersi in gioco?

«Io farò quello che Iv mi chiederà: sono cresciuta in un partito da quando ho 14 anni, so che significa fare politica. Non mi sono iscritta a un consiglio d`amministrazione». Tre aggettivi per Calenda? «Non credo di dover dare definizioni su Carlo. Ho sempre evitato di utilizzare toni sbagliati contro di lui. Cosa che lui non ha fatto con me. L`unica parola che mi viene: è un po` ingiusto, ma non sono offesa».