parlamento territori Infrastrutture

Paita: "Draghi sfiduciato con viltà. Ora rischiamo i soldi delle opere"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

L'intervista pubblicata da "il Secolo XIX", 22 luglio 2022.

«Lo spread è allo stesso livello della Grecia». Raffaella Paita è in treno e diretta a Spezia dopo la mattinata alla Camera. La leader di Italia Viva in Liguria si dice «estremamente preoccupata» per la caduta del governo.

Onorevole Paita, come vivete questo momento?
«Siamo preoccupati per il Paese, per gli italiani. Italia Viva ha determinato le condizioni perché Draghi diventasse premier e ha difeso fino all'ultimo il suo governo. Caro bollette, inflazione, guerra, costo del cibo, patto di stabilità, Pnrr sono temi che dovevano essere affrontati con l'autorevolezza di Draghi. Ma sovranisti e populisti hanno remato contro il Paese dimostrando tutta la loro irresponsabilità che pagheranno imprese e cittadini».

Non ha sbagliato anche il premier, poco diplomatico?
«Draghi ha chiesto chiarezza e responsabilità. Cinquestelle, Lega e Forza Italia che ormai è una forza di destra non più di centro, hanno sfiduciato Draghi con viltà. Una brutta pagina che pagheranno con il giudizio degli elettori. Sto ricevendo messaggi e telefonate anche da persone di cultura politica di destra disgustate da questo gesto e preoccupate per le conseguenze».

Cosa farà ora Italia Viva?
«Molto chiaro. Lavorerà per unire il fronte riformista che si riconosce nell'agenda Draghi. Per noi due cose sono chiare: mai con i 5 Stelle e Conte, mai con i sovranisti di Fi e Lega. Che sono un po' come i gemelli diversi».

Tornerete a parlare con il Pd? A quali condizioni?
«Il Pd ha avuto una grande responsabilità nell'assecondare i 5 stelle, nel disegnare il campo largo, nel definire Conte un riferimento del progressismo. E la Liguria ne è un esempio. Hanno difeso fino all'ultimo questa assurda scelta. Ma se il PD avrà la forza qui come nel Paese di chiudere definitivamente questa stagione politica, sarà un fatto positivo e ovviamente non ci sono preclusioni al dialogo».

Che farà il suo ex avversario Toti in Liguria? Vi ritroverete alleati?
«Non so cosa farà Toti. Ho condiviso le sue dichiarazioni nei giorni della crisi. Così come ho molto apprezzato la decisione di Bucci di firmare l`appello pro Draghi. Tra me e Toti ci sono e ci saranno differenze profonde sulle questioni Liguri, ma sul piano nazionale posso solo augurarmi che il fronte riformista e liberale sia ampio in Liguria».

Lei ha lanciato l'allarme per le infrastrutture liguri in caso di caduta del governo. Cosa si rischia?
«Molto e mi stupisce che Lega, Fi e 5 stelle neghino l'evidenza. Ho dato tutta me stessa in questi anni per portare risorse e opportunità a Genova, spesso in solitudine. Sono disponibile ad un dibattito pubblico con chi nega i problemi. Accettano? Dati alla mano, non demagogia. Rischiamo i soldi in più sulla Diga, i finanziamenti Pnrr per elettrificare i porti, ci saranno ritardi sulla firma per la Gronda, ci sono incertezze per finanziamenti Tpl. Il mondo produttivo e del lavoro ligure vivono con terrore la prospettiva di incertezza che hanno determinato. Pensano di aver già vinto le elezioni. Invece io penso che il popolo italiano e i liguri puniranno la loro sfacciata irresponsabilità».