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Open Arms, Italia Viva: "Non abbiamo salvato Salvini, siamo garantisti anche coi nostri avversari"

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Le dichiarazioni degli esponenti di Italia Viva. 

No dalla Giunta per le Immunità del Senato alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini in merito al caso Open Arms, vicenda in cui il tribunale dei ministri di Palermo aveva accusato l'ex Ministro dell'Interno di sequestro di persona e di rifiuto di atti di ufficio per la vicenda dei 150 migranti bloccati a largo per alcuni giorni sulla nave della Ong, prima dello sbarco a Lampedusa avvenuto nell'agosto scorso. Italia Viva non ha partecipato al voto.

"No, non abbiamo salvato Salvini" se Italia Viva si è astenuta è perché "abbiamo scelto la strada della coerenza" e "siamo garantisti anche con i nostri avversari". Così in un post su Facebook il vicepresidente della Camera, coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato. "Un po' di matematica? La Giunta per le immunità del Senato ha approvato la relazione del presidente 13 voti a 7, Italia Viva conta 3 senatori all'interno della Giunta: i nostri non-voti non sono stati determinanti. Hanno votato con la destra l'ex grillino Giarrusso e una senatrice 5 Stelle" ha affermato Rosato su Facebook. "Il voto nella Giunta non è definitivo, serve solo a fornire un parere: sarà l'aula del Senato a decidere sul processo a Salvini come accaduto sui casi Gregoretti e Diciotti", prosegue Rosato.

"Abbiamo scelto la strada della coerenza. L'istruttoria della Giunta è stata incompleta: abbiamo chiesto più volte di avere alcune informazioni (ad esempio, se la decisione sulla Open Arms era stata assunta solo da Salvini o vi era stato un avvallo del Governo nella sua collegialità) che ad oggi non ci sono state fornite e che aspettiamo di ricevere entro la data del voto in Aula", ha spiegato Rosato.

"Italia Viva è garantista non a giorni alterni. Siamo alternativi a Salvini, noi non siamo mai stati al governo con la Lega e non abbiamo condiviso con lui i decreti Sicurezza, la politica dei porti chiusi o le polemiche contro le Ong che salvano le vite in mare. Vogliamo - ha concluso Rosato - sconfiggere Salvini sul campo della politica, non in una aula di tribunale: siamo garantisti anche con i nostri avversari".

"Sia chiaro: sono salito sulle navi per dare solidarietà ai migranti, ho dormito sul ponte e ho fatto i turni di notte per evitare che qualcuno si suicidasse mentre le anime belle stavano in vacanza. Per cui non accetto lezioni da nessuno e il giudizio politico su Salvini l’ho espresso abbondantemente in ogni occasione", ha scritto, in un post Facebook, il capogruppo di Italia Viva al Senato, Davide Faraone. "Sono al tempo stesso un garantista ma non a corrente alternata e non ho mai pensato che procedure parlamentari e giustizia debbano essere usati politicamente. Sono temi seri, non si va a simpatia ma si studia e si approfondisce. Noi stiamo esattamente tenendo la stessa posizione della volta scorsa in giunta, nessuna differenza, si chiama coerenza. A decidere sarà il Senato fra qualche settimana, e prima di esprimerci, come sempre, verificheremo scrupolosamente le carte", ha spiegato Faraone.

"Italia Viva ha deciso di non partecipare al voto sulla vicenda Open Arms: ci rimettiamo dunque all'Aula", ha spiegato il capogruppo di Italia Viva in Giunta per le autorizzazioni del Senato, Francesco Bonifazi.


"Non c'è stata a nostro parere un'istruttoria seria - ha proseguito Bonifazi - così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti: era necessario ricevere indicazioni sui rischi reali di terrorismo e sullo stato di salute riguardo alle imbarcazioni bloccate in mare dall'ex ministro dell'Interno, che non sono arrivate. La motivazione principale per cui Italia Viva ha deciso di non partecipare al voto risiede però nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l'esclusiva riferibilità all'ex ministro dell'Interno dei fatti contestati. Diversamente, pare che le determinazioni assunte da quest'ultimo abbiano sempre incontrato, direttamente o indirettamente, l'avallo governativo. Numerosi sono dunque i dubbi che ancora oggi residuano in riferimento al caso Open Arms. Sarebbe stato opportuno che tali incertezze venissero chiarite mediante un'attività istruttoria ulteriore. Dunque, allo stato dell'arte, Italia Viva, coerentemente con le posizioni tenute nelle precedenti votazioni, ed in mancanza degli elementi istruttori richiesti, ha deciso di non partecipare al voto".

La senatrice di Italia Viva Nadia Ginetti, al termine della Giunta, ha dichiarato: "la decisione di Italia Viva di non votare l'autorizzazione a procedere non è stata una scelta politica. Il nostro giudizio sulle politiche migratorie dell'ex ministro Salvini è già noto a tutti, lo abbiamo sempre espresso. La nostra decisione è nel merito della questione, coerente col caso Gregoretti. Mancava una seria istruttoria per definire la questione".

"Bravi i colleghi di Italia Viva al Senato: sul caso Open Arms hanno ricordato agli italiani che il re era nudo in quel mese di agosto 2019. In quella vicenda insieme a Salvini c’erano Conte, Di Maio, Bonafede e tutto il Gov. Conte 1 Lega-M5s. Impensabile voler far finta di nulla", ha scritto su Twitter il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi.

"Anche sul caso Open Arms restiamo garantisti. Le battaglie di questi anni dimostrano la nostra distanza abissale da Salvini, che oggi avrebbe voluto fare la parte della vittima. Non lo permetteremo. Spetta all’aula decidere. E lì ognuno si assumerà le proprie responsabilità", ha scritto su Twitter il deputato di Italia Viva Gennaro Migliore.