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L’odio che vuole cancellare i due capolavori di Renzi

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"Un governo sventato, un altro realizzato. Mieli e l`autogol di chi non riconosce che cos`è una leadership." Giuliano Ferrara, Il Foglio
Paolo Mieli in un recente editoriale elogiava il lavoro di Zingaretti, sostenendo che fosse l’autore di un capolavoro politico.
Questa mattina Giuliano Ferrara esterrefatto e in disaccordo con le parole di Mieli ha voluto rispondergli, in apertura su Il Foglio, ristabilendo l’ordine delle cose: “disconoscere così platealmente la parte giocata da Matteo Renzi nella faccenda ha qualcosa di surreale se non di grottesco”
 
Inoltre ha sottolineato i due veri capolavori messi in atto da Matteo, difficili da eguagliare per Zingaretti.
Il primo fu impedire dopo le elezioni del 4 Marzo che il PD si accordasse per salire sul carro giallo dei vincitori.
Il secondo invece è andato in scena ad Agosto:
“Ora, con gli elevatissimi grillozzi allo sbando, e un energumeno a torso nudo che minacciava il voto chiedendo ai parlamentari di alzare il culo per garantire la sua marcia trionfale verso i pieni poteri, è stato Renzi, con scelta dei tempi e degli argomenti perfetta, a impedire che si formasse il varco al plebiscito viminalizio extraeuro, e a legittimare secondo ragionevolezza quello che ieri era stato da lui giustamente delegittimato, l`accordo con i 5s.”
Ferrara continua il suo articolo raccontando il difficile rapporto che ha la sinistra con le elezioni politiche in Italia, dove per venti anni di fascismo non si è votato e in cinquanta dei settanta anni di Repubblica era in vigore la Guerra fredda, periodo nel quale i comunisti togliattiani, preferirono, la guerra per l`egemonia alla battaglia per il governo.
 
Nelle ultime righe citando Togliatti torna a parlare di Renzi e, consapevole di ciò che li differenzia, costruisce una breve riflessione sulla figura del leader, sottolineando come Matteo sia capace di esercitare leadership, per competenza e ambizione, in quanto guida politica.
 
“Credo che Mieli abbia voluto dribblare, con l`esquive, la finta, tra votisti e svoltiti, l`ultima incarnazione Coppi e Bartali della discussione all`italiana. E ha fatto bene, bisogna pure che qualcuno sia prudente e inamidato. Ma adulare il genio tattico di Zingaretti e dimenticare o censurare anche la memoria, dannata, del modesto ma utile talento politico di Renzi, questo, dopo il dribbling riuscito, è una specie di autogol.”