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Obbligo vaccinale, Sbrollini: "Giusto introdurlo, Omicron impone le nuove misure"

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L'intervista pubblicata da "il Giornale di Vicenza", 5 gennaio 2022.

Il suo partito, Italia Viva, ha avviato una petizione per ribadire una richiesta che sta portando avanti da tempi non sospetti: «Bisogna introdurre l'obbligo vaccinale», sintetizza la senatrice Daniela Sbrollini.

Forse ci siamo: non è escluso che il governo lo faccia. Ma non sarebbe una misura troppo drastica?
Niente affatto, anzi, si sarebbe dovuto fare prima.

E perché non è stato fatto?
L'eterogeneità della maggioranza ha ritardato il governo nel fare una scelta di questo tipo visto che Lega e 5 Stelle hanno manifestato contrarietà. Noi, invece, sosteniamo che con più di 5 milioni e mezzo di persone ancora non vaccinate occorra avere coraggio e attuarlo.

Ma con una percentuale di vaccinati che è comunque alta non rischia di avere poca efficacia, adesso, un obbligo vaccinale?
Detto che, appunto, fosse stato per noi già ci sarebbe da tempo, è subentrato un fattore che non lo rende tutt'altro che inutile: è arrivata, purtroppo, la variante Omicron che è molto contagiosa e infatti all'estero già ci si sta attrezzando per la quarta dose. Questo impone misure nuove, se vogliamo mantenere la situazione sanitaria sotto controllo e se vogliamo tenere aperte dopo l'Epifania attività economiche e scuole.

In attesa di capire se si deciderà per l'obbligo vero e proprio, pare quasi certo che il governo introdurrà il super green pass per andare a lavorare.
Totalmente d'accordo. È giusto ci siano regole diverse tra chi si è vaccinato e chi, per ideologia, non lo è.

Non rischia di mettere in difficoltà le attività?
No, tanto è vero che le categorie produttive, ad esempio Confindustria, sono favorevoli perché è una misura che va a tutela del lavoro. Mi spiego: imprenditori e lavoratori remano dalla stessa parte perché vogliono vedere garantita la salute e vogliono evitare chiusure.

Non è un provvedimento discriminatorio?
È il contrario: la libertà individuale finisce dove arreca danni agli altri e dove va a ledere la libertà degli altri. Chi si è vaccinato non ci sta a subire lo stesso trattamento di chi non ha voluto farlo, a subire le conseguenze di chi con la propria scelta danneggia la collettività. Io sarei anche favorevole ad un lockdown per i non vaccinati.

Il governo Draghi è stato un esempio nella gestione dalla pandemia, ma nell'ultimo periodo sembra muoversi in ritardo. Colpa dei partiti?
È vero, c'è stato un rallentamento, anche nella decisione di anticipare le terze dosi. E sì, tra novembre e dicembre ci sono state fibrillazioni costanti in particolare nella Lega e nei 5 Stelle, per ragioni al loro interno. La campagna elettorale per le amministrative e la legge di bilancio hanno rallentato il lavoro.

Viste le premesse, con la partita del Quirinale si rischia l'implosione?
Sarebbe da folli, nel pieno di uno stato d'emergenza e con i fondi del Pnrr in ballo. Spero che i partiti dimostrino maturità e io spero che Draghi rimanga a palazzo Chigi per garantire la stabilità necessaria.