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Noja: "Il governo investa bene i fondi previsti dal Pnrr"

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Estratto dell'intervista di Roberta D'Angelo, "Avvenire", 2 dicembre 2021.

Lo spirito di collaborazione trasversale sta sopperendo ai tempi strettissimi della legge delega sulla disabilità, tra le riforme previste dal Pnrr, da approvare entro la fine dell'anno. «Nessuno ha piantato bandierine e stiamo lavorando per migliorare il testo del governo in collaborazione con la ministra Stefani, che ha dato grande disponibilità», racconta Lisa Noja, capogruppo di Iv in commissione Affari sociali, che si accinge a chiudere oggi sul testo. In effetti i tempi sono molto compressi. "I tempi stretti non sono certo una volontà parlamentare, ma la legge delega rientra tra i provvedimenti collegati alla legge di bilancio e va approvata entro fine anno per non perdere le risorse del Pnrr. Quindi ci siamo fatti carico delle responsabilità dei tempi. Abbiamo fatto audizioni concentrate e un lavoro estenuante, però dobbiamo dare atto di uno spirito collaborativo trasversale forte. Alla fine le discussioni si sono concentrate sul merito".

Con quali risultati?
Sono stati rafforzati aspetti come la deistituzionalizzazione, la semplificazione delle procedure di accertamento, con l'obiettivo di realizzare pienamente i principi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità del 2006. Noi siamo fermi a una legislazione degli anni 70/ 80, con termini quasi banditi come "handicappato".

Non si riesce a fare un passo importante sulla disabilità?
Con la delega cerchiamo di far rientrare il percorso in ambito culturale, quello che ha portato alla convenzione Onu e ad abbattere le barriere non solo ambientali, ma sociali, facendo del disabile il protagonista delle scelte che lo riguardano, con progetti di vita individualizzati, inclusione scolastica, inclusione lavorativa: si investe sulla persona che più riesce ad avere una vita autonoma e più ci consentirà di passare da un welfare assistenziale a un welfare evolutivo.

Ci vorranno soldi...
Il punto saranno le risorse che verranno stanziate per dare gambe ai provvedimenti. Non stiamo parlando di spese correnti. ma di investimenti. Per fare tutto questo i fondi del Pnrr devono comprendere anche la disabilità. 

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa su "Avvenire".