Intervista di Pierpaolo La Rosa, "il Tempo", 1 febbraio 2020.
«Quello di oggi e di domani è un grande appuntamento per Italia Viva. Abbiamo scelto, per la nostra Assemblea nazionale, un luogo come Cinecittà perché rappresenta un luogo dove i sogni hanno preso forma ed è anche un modo per rendere omaggio a Federico Fellini, nel centenario della sua nascita». Il deputato di Italia Viva Luciano Nobili, romano, classe 1977, presenta così la kermesse in programma nelle prossime ore nella Capitale.
Quali sono le misure che proporrete?
«Vogliamo dare voce ad un'Italia che non si rassegna di scegliere tra i sovranisti e una deriva populista che, malgrado il crollo del Movimento Cinque Stelle, sembra condizionare la sinistra. Lanceremo un cantiere aperto a tutti, con le nostre idee, e ci daremo un'organizzazione radicata in vista delle prossime Regionali».
Quali messaggi invierete al governo?
«Riteniamo che nel 2019 grazie al nostro sprone l'esecutivo abbia fatto il suo dovere. Per il 2020, però, l'Italia ha bisogno di una scossa e chiediamo a palazzo Chigi di impegnare tutte le risorse per lo sviluppo. Due sono le nostre proposte: la prima è un Piano Shock per le infrastrutture - ci sono 120 miliardi di euro già finanziati da sbloccare -, mentre la seconda è una profonda riforma dell'Irpef».
Come andrà a finire la vicenda della prescrizione?
«Per noi la riforma Bonafede-Salvini era ed è una barbarie giuridica, una follia che non può essere consentita: ecco perché abbiamo chiesto al governo di metterci mano. Ci hanno chiesto in Parlamento dieci giorni in più per trovare una soluzione ed è chiaro che se tale periodo trascorrerà invano, noi siamo pronti a votare la proposta di legge del forzista Enrico Costa per bloccare quella che consideriamo una vergogna».
E sulla revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia? Le distanze con il M5s sono siderali...
«Pensiamo che la vicenda del ponte Morandi sia una tragedia tremenda. Chi è responsabile del crollo dovrà pagare duramente, ma questo non lo stabilisco io né Luigi Di Maio, ma la magistratura: questo si fa in un Paese serio».
Appoggerete la candidatura di Roberto Gualtieri nella corsa alle elezioni suppletive per la Camera nel collegio di Roma 1?
«Noi avevamo fatto una proposta insieme agli amici con cui immaginiamo di lavorare ad una grande area riformista - parlo di Carlo Calenda e di +Europa - che era quella della giornalista Federica Angeli. Ci sembrava un'ottima opportunità per il riscatto di Roma. Senza una ragione, in maniera incomprensibile, il Pd ha detto di no a quella candidatura. La figura di Gualtieri comunque ci convince, tanto che il ministro dell'Economia e delle Finanze sarà ospite oggi della nostra convention».