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Napoli, Graziella Pagano: "Non vedo impresentabili. Chi alza polveroni sbaglia"

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Intervista di Luigi Roano, "il Mattino", 15 giugno 2020.

«Gli impresentabili? Mi sembra un déja vu, ogni volta che ci sono elezioni torna di moda questa storia: ricordo 5 anni fa quando sollevò la questione Rosy Bindi e sappiamo poi come è andata a finire, nessuno era impresentabile....». Graziella Pagano, parlamentare per ben 4 legislature, un pezzo di storia di quello che è poi diventato il Pd - che ha lasciato non senza tormenti - oggi è coordinatrice di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, che ha scelto di appoggiare Vincenzo De Luca alle regionali.

Allora, ci sono o non ci sono gli impresentabili con De Luca e nella coalizione?
«Ho iniziato questa chiacchierata ricordando la Bindi: cinque anni dopo si è scoperto che non c'erano impresentabili. Stiamo attenti a fare i giustizieri della notte. Un conto è mettere un pregiudicato in lista, altra cosa è mascherare problemi politici sollevando polveroni».

Vale a dire?
«Magari c'è chi non sa come riempire le liste perché non ha i candidati o si accanisce con arroganza con chi è più avanti negli anni».

L'allusione è al patto di De Luca con Pomicino e De Mita?
«Noi dobbiamo parlare di contenuti, delle nostre scelte politiche, invece mi sembra che tutta questa arroganza in realtà nasconde il terrore di non farcela e di non essere competitivo».

Parliamo di trasformismo? C'è qualche maligno che sostiene come Iv stia imbarcando un po' troppa gente...
«In questa fase abbiamo richieste da moltissime persone, non vecchie glorie, ma giovani che vogliono misurarsi. Si tratta del debutto di Iv ed è evidente che nessuno sa come andrà a finire, però le richieste arrivano da gente che non pensa che Iv sia un tram. Chi vuole entrare in Iv è attratto dal nostro progetto politico».

Quello che l'ha portata a lasciare il Pd?
«Sì, la nostra linea di centrosinistra è il riformismo reale. Concretamente ci sono oggi molti moderati che hanno militato anche in Fi che non si sentono più rappresentati».

E che potrebbero essere candidati in Iv...
«Abbiamo messo dei paletti: non saranno candidati i consiglieri regionali uscenti, forse faremo una eccezione per Enzo Alaia (milita nel Cd, ndr). Perché tendiamo ad avere una lista competitiva con persone che si mettono in gioco con una sana competizione. Se volessimo aprire i cancelli in tanti entrerebbero da noi».

Tuttavia De Luca effettivamente sta aprendo e non poco a forze che poco hanno a che vedere con il centrosinistra, come gli ex cosentiniani.
«Ho letto l'intervista di Paola Raia sul Mattino, ha risposto in maniera intelligente. Essere cosentiniana significava appartenere a un partito e valeva per tutti, non solo per lei. Detto questo, Iv è un punto di approdo».

I modi sanguigni di De Luca tra lanciafiamme e altre simili amenità non le danno fastidio? Lei è una ex senatrice...
«Conosco de Luca da 40 anni e più, quando eravamo nel Pci di quell'epoca lui era quello che si alzava e diceva che eravamo di ventati un partito di anime morte. De Luca è una persona colta e un ottimo amministratore, nel suo dna c'è una doppia anima e ogni tanto mette la corazza per costruire un personaggio. Con lui ho litigato molte volte ma umanamente è una persona che mi è stata molto vicina in momenti tragici».

Le va di parlarne?
«Quando 5 anni fa morì mio marito Enzo, De Luca era in campagna elettorale per le primarie ed era molto impegnato. Mio marito morì alle 3 del mattino, alle 7 lui era accanto a me. Tra decine di persone si sedette e a un certo punto mi disse: "Parliamo di primarie?". Era il suo modo di dirmi non mollare. Chiarito il personaggio io non ho mai tollerato atteggiamenti autoritari, non l'ho permesso mai a nessuno».

Sarebbe favorevole a un election day con il voto anche al Comune?
«No per tanti motivi. Per me de Magistris doveva andare via ieri ma oggi sarebbe troppo comodo, Napoli è un disastro e dovrà darne conto ai napoletani. In secondo luogo noi non abbiamo ancora un candidato e per Napoli serve costruire un percorso progettuale e politico di rilancio e per farlo c'è bisogno di tempo»