territori

Napoli, Graziella Pagano: "Nessuna intesa con i Cinquestelle complici dello sfascio arancione"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

Intervista di Gigi Di Fiore, "il Mattino", 25 settembre 2020.

Oggi Matteo Renzi sarà a Napoli, quasi a sancire la soddisfazione per i risultati ottenuti da Italia Viva alle Regionali. Lo accoglierà, naturalmente, anche Graziella Pagano, già senatrice e eurodeputata del Pds, poi Ds e Pd, da febbraio coordinatrice provinciale di Italia Viva.

Soddisfatti per i quattro consiglieri regionali?
«Sì, in Campania, Italia Viva ha ottenuto un ottimo risultato. È la regione dove il nuovo partito si è strutturato con presenze collaudate e una squadra che ha ben lavorato».

Ora vi preparate a far sentire il vostro peso anche sulle elezioni comunali a Napoli nel prossimo anno. Siete contrari all'alleanza con il M5S?
«Avevo questa convinzione politica anche a febbraio, quando sono stata molto critica sull'appoggio a Sandro Ruotolo nelle suppletive per il Senato. Non per la persona, ma per la marmellata che si stava creando con un appoggio alla candidatura in cui c'erano tutti: dai 5 Stelle, al Pd, a De Magistris. Credo sia un errore ripetere un'intesa con i 5 Stelle per le comunali a Napoli».

Per quale motivo?
«Abbiamo tutti davanti il disastro delle amministrazioni De Magistris, su cui i 5 Stelle non hanno mai preso posizione chiara. Un'alleanza con i 5 Stelle creerebbe confusione, ambiguità e difficoltà nel trovare una candidatura credibile per il nuovo sindaco».

Quanto pensa che conterà, sulle scelte elettorali per Napoli, la forza di consensi ottenuta da Vincenzo De Luca?
«Sicuramente sarà un elemento condizionante sulle scelte del Pd napoletano. E anche De Luca non mi sembra sia entusiasta di un eventuale accordo con i 5 Stelle su Napoli. Bisognerà trovare intese su molti aspetti e sicuramente nel Pd, partito complesso e complicato che conosco bene e che ho lasciato dopo averci pensato per giorni, molti saranno i fattori condizionanti come le dinamiche locali e quelle nazionali, o il nuovo e maggiore peso di De Luca».

Un'intesa difficile, quella con il Pd?
«Complicata, ma non impossibile. Il Pd resta nostro interlocutore principale e non penso che l'alleanza con i 5 Stelle, caldeggiata da Zingaretti per le Regionali, possa essere imposta come diktat. Sono valutazioni da fare in un'ottica nazionale complessiva, tenendo conto che, nel prossimo anno, si voterà per importanti Comuni, non solo a Napoli. Il discorso sulle alleanze credo che il Pd lo affronterà per tutte le elezioni comunali del 2021».

Crede che Antonio Bassolino possa diventare un possibile candidato sindaco?
«Conosco molto bene Antonio e ne ho una grande stima ma, come molti che provengono dalla vecchia scuola del Pci di cui anche io ho fatto parte, non riesce a distaccarsi dall'ottica di partito. Insomma, Antonio non ha mai avuto la voglia e capacità di fare scelte autonome. Dopo le primarie perse con Valeria Valente, avrebbe potuto creare una sua lista anche di appoggio al candidato ufficiale del Pd, ma preferì non farlo».

Questo cosa significa, a suo parere?
«Che Antonio sperava allora, e forse spera ancora, in un'investitura dal suo partito. È un politico di razza, di grande capacità di lavoro, ma non si muove autonomamente senza un sostegno di partito».

Che peso pensa avrà Italia viva nella formazione del governo regionale con De Luca?
«Ho sentito i ringraziamenti, dopo la sua rielezione, del presidente della Regione. Mi sembra abbia privilegiato i moderati e poco il Pd. C'è tra gli eletti uno sbilanciamento politico al centro, sia per il meccanismo elettorale campano sia per i differenti impegni messi nella campagna elettorale. Va trovata una sintesi e, su questo, Italia Viva è sicura di potere dare il suo contributo».