Infrastrutture

Mose, Moretto: "Pagare le imprese, ma non cerchiamo scorciatoie"

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L'intervento su "la Nuova Venezia", "il Gazzettino" e "Corriere del Veneto", 5 marzo 2021.

«Le imprese del Mose vanno pagate. Ma non si può ricorrere a scorciatoie. Occorre affidare i fondi disponibili al Provveditorato alle Opere pubbliche, che li utilizzerà con buon senso per sbloccare con urgenza i pagamenti». Sulla questione dei fondi in arrivo per la salvaguardia della laguna interviene la deputata di Italia Viva Sara Moretto. Le "scorciatoie" sono le ipotesi circolate in questi giorni e sostenute dal Pd di affidare direttamente al commissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova i 530 milioni disponibili per i minori interessi dei mutui.

Ma in questo caso potrebbe essere data la precedenza a salvare il Consorzio — che ha 200 milioni di debiti — piuttosto che ad avviare interventi in laguna previsti dal Piano Europa e altri interventi per garantire il funzionamento dell'opera. Si tratta in buona sostanza di decidere chi dovrà essere a gestire questi ingenti finanziamenti. E soprattutto a cosa dovranno servire in via prioritaria. Da una parte la commissaria straordinaria Elisabetta Spitz, ex dirigente del Demanio che vanta buoni contatti a livello ministeriale. E che intende gestire quelle somme per il Mose. Dall'altra il Provveditore alle Opere pubbliche, che rivendica il ruolo di stazione appaltante e controllore dei lavori del Mose e in laguna.

Pagati i debiti con le imprese, i fondi dovranno essere impiegati per le opere complementari, il restauro dell'Arsenale. Una situazione che preoccupa, quella del Mose. Che difficilmente potrà essere concluso come annunciato il 31 dicembre del 2021. Ci sono almeno 200 milioni di guasti e criticità da riparare. E la manutenzione da garantire. «Occorre anche», dice Moretto, «arrivare presto all'Autorità per la laguna, che dovrà essere guidata da profili di alta competenza».

«Il grido delle imprese del Consorzio Venezia Nuova è arrivato ovunque e per queste aziende e per i loro lavoratori, ancora in attesa dei pagamenti, queste sono ore decisive. Non vorrei che nell'urgenza di risolvere il problema si imboccassero strade diverse da quelle che impone il buonsenso. Per me la soluzione è una: garantire i soldi al Provveditorato, che li utilizzerà per sbloccare urgentemente i pagamenti», afferma Moretto

«Le imprese devono essere pagate al più presto per il lavoro che hanno fatto finora e contemporaneamente devono avere una prospettiva per ciò che c'è ancora da fare per garantire il funzionamento di un'opera che, ormai lo hanno visto e capito tutti, funziona. Si tratta di aziende che hanno maturato competenze specifiche che non sono reperibili da nessun'altra parte e che, anzi, potranno esportare questo know how in tutto il mondo», conclude Moretto.