L'intervento di Sara Moretto, pubblicato da "La Nuova di Venezia e Mestre", 19 febbraio 2022
La deputata veneziana Moretto all`attacco: «Servono persone competenti». Cantieri ancora fermi fino a metà marzo, pronto il cambio al Provveditorato.
«È urgente nominare l`Autorità per la laguna, ma individuando figure che conoscano profondamente il territorio. Così da superare finalmente il commissariamento del Mose». Sara Moretto, deputata veneziana di Italia Viva, chiede al governo di girare pagina. «Serve subito una nuova governance per la salvaguardia», dice, «basta con i commissari. Sostenere che tutto va bene dopo mesi di stallo dei lavori non è realistico».
Un piccolo passo avanti è stato fatto con l`approvazione nel decreto Milleproroghe dell`emendamento del Pd per evitare il fallimento del Consorzio Venezia Nuova. Gli accordi che saranno consegnati al Tribunale il 28 febbraio potranno essere operativi anche in attesa del giudizio della Corte dei Conti. Che resta ovviamente obbligatorio. Ma non basta. I cantieri del Mose sono fermi, come quelli degli altri interventi in laguna, le insulse e la difesa di San Marco. E lo saranno almeno fino alla metà di marzo. Situazione che si protrae da mesi. Dopo il "licenziamento" del provveditore Cinzia Zincone, nell`agosto scorso, tavoli e accordi convocati dalla direttrice di Dipartimento Ilaria Bramezza e dalla commissaria Spitz. Ma lavori sempre bloccati. Salvo il Consorzio con l`emendamento del Milleproroghe voluto dal Pd.
Adesso Moretto – come hanno fatto anche la senatrice Vanin dei Cinque stelle e Azione di Calenda – chiede il bilancio di 27 mesi di gestione del Mose in mano alla commissaria Sbloccacantieri Elisabetta Spitz, nominata dal governo Conte. E dell`attività di un anno e tre mesi di ge- stione del commissario liquidatore del Consorzio Massimo Miani. Intanto le imprese aspettano. L`Autorità della laguna dovrebbe consentire di voltare pagina. «Bisogna affidarla a persone competenti», ribadisce Moretto. Il provveditore facente funzioni Fabio Riva, insediato al posto di Zincone, scade a fine mese. Dovrebbe arrivare l`attuale dirigente del Provveditorato di Calabria e Sicilia, Tommaso Colabufo. Ma lo stesso Riva potrebbe beneficiare di un`ulteriore proroga. La sua prima nomina, nell`agosto scorso, era stata respinta dalla Corte dei Conti perché fatta mentre Zincone era ancora in servizio. O potrebbero rientrare in gioco altri dirigenti dell`ufficio veneziano delle Infrastrutture. Si attende la registrazione dalla Corte dei Conti dell`Atto Transattivo, che in sostanza azzera i debiti del concessionario per 132 milioni di euro. E l`operatività del II Atto aggiuntivo, che consentirà di spenderne altri 538. Spostando però l`asticella della fine lavori del Mose quattro anni dopo la sua entrata in vigore. Un anno e mezzo per concludere l`opera, ma 4 per portare a termine la manutenzione, la riparazione delle criticità (compresa la corrosione sott`acqua), la messa in servizio della conca di Malamocco, grande opera da 370 milioni ancora fuori uso e troppo piccola per le navi. Ritardi che si accumulano.