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Mondiali in tv, Anzaldi: "Rialzare momentaneamente il tetto pubblicitario Rai"

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L'intervento pubblicato su "MF", 31 marzo 2022.

L'eliminazione dell'Italia dai mondiali in Qatar apre una serie di molteplici sfide, non solo per l'intero movimento calcistico. Tra i soggetti chiamati a compiere una delle più grosse imprese sarà proprio il servizio pubblico Rai, bisognoso di rifarsi dall'acquisizione dei diritti tv in esclusiva della kermesse. La tv pubblica, lo scorso aprile, si è aggiudicata i diritti tv per trasmettere in esclusiva tutte le 64 partite della Coppa del Mondo che si giocherà tra novembre e dicembre per una cifra compresa tra 170 e 190 milioni di euro, nettamente superiore agli 80 milioni sborsati da Mediaset per quelli svoltisi in Russia nel 2018 ma comprati dopo l'eliminazione degli azzurri.

Una beffa che, come stimato da Calcio e Finanza, potrebbe portare anche al rischio di perdere circa il 25% degli introiti pubblicitari vista l'assenza degli Azzurri alla competizione. Per questo motivo diventa dunque fondamentale comprendere quali strade possano pararsi davanti a Viale Mazzini. In questo senso, una via potrebbe essere quella esposta dal deputato di Italia Viva e segretario della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi Michele Anzaldi che ha avanzato una proposta al governo Draghi di rialzare momentaneamente il tetto pubblicitario della Rai, il cui limite di affollamento pubblicitario è fissato al 7% (6% a partire da gennaio 2023).

«Vista l'eccezionalità di questo Mondiale data da due fattori, l'eliminazione preventiva dell'Italia e il fatto che si giochi in inverno, il governo potrebbe varare una misura eccezionale, aumentare temporaneamente i tetti pubblicitari alla Rai solo per il mese dei Mondiali, in modo da evitare che il servizio pubblico ci rimetta», sostiene Anzaldi.

Una deroga che faciliterebbe il lavoro alla Rai, prosegue Anzaldi, «senza dover ricorrere al subappalto che, invece, andrebbe a pesare sulle tasche dei cittadini. In questo modo si potrebbe mettere ancora di più la Rai nella condizione di fare servizio pubblico». Per Anzaldi, dunque, sembra importante evitare la cessione di una parte dei diritti a un'altra emittente (probabilmente a pagamento) «perché significherebbe per il telespettatore dover pagare due volte, il canone e l'abbonamento alla tv privata». In realtà, gli auspici sarebbero quelli di capovolgere il destino avverso alla tv pubblica e consacrarsi finalmente nei servizi di streaming: «questo Mondiale in esclusiva Rai potrebbe trasformarsi in un grandissimo evento per il servizio pubblico e potrebbe rappresentare la consacrazione di RaiPlay come piattaforma leader nello streaming».

È evidente, sostiene Anzaldi, «che, qualora fosse Amazon ad accaparrarsi in subappalto i diritti dalla Rai, lo farebbe per un ritorno commerciale e d'immagine. E allora perché questo ritorno non dovrebbe tenerselo il servizio pubblico?». Insomma provare a seguire le orme tracciate da Mediaset con i mondiali in Russia potrebbe essere un'altra ipotesi che comunque non potrebbe prescindere da un sostegno per tappare il grande rischio economico che corre la Rai.