paese istituzioni

Migliore: "Serve una vera revisione del governo oppure si finisce dallo sfasciacarrozze"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

Intervista di Luigi Roano, "il Mattino", 11 gennaio 2021.

Gennaro Migliore - parlamentare di Iv - il Paese vuole capire perché voi renziani ce l'avete con Conte fino a rincorrere una crisi di Governo.
«Noi ci stiamo preoccupando di evitare la crisi del Paese prima ancora di valutare quali possono essere gli effetti di una crisi di Governo. Perché questa occasione non capiterà per molti anni, il Recovery fund sarà uno strumento per le nuove generazioni e per il sud. Detto questo, noi voteremo sia lo scostamento di bilancio che il Ristori per senso di responsabilità e il bene del Paese».

Spieghiamola meglio questa storia del Sud...
«L'Italia prende 209 miliardi sui 750 perché ci sono i cronici problemi strutturali del sud: i parametri del Recovery sono disoccupazione, popolazione e l'inverso del reddito pro capite. Prendiamo molti più soldi della Francia perché abbiamo la maggior parte della disoccupazione al sud, così come la popolazione e il reddito più basso sta al meridione. Dobbiamo fare un ragionamento di lungo periodo. Serve un maggiore investimento sulla sanità, ma restiamo stupefatti dalla mancata utilizzazione del Mes che tutti vogliono tranne il M5S e i sovranisti»

Detta così sembra che reclamiate solo poltrone...
«È l'opposto: la Sanità sta in mano a Speranza, Franceschini tiene il turismo e la De Micheli le Infrastrutture: Recovery e Mes incidono su questi ambiti soprattutto. Iv non chiede più spazio, lo spazio è disposto a cederlo. Quello che vogliamo è non raggiungere un consenso facile con gli incentivi».

Ci risiamo con Conte...
«Solo chi non frequenta il Paese reale e continua a privilegiare un pezzo di carta scritto anni fa può dire no al Mes. Una personalità del calibro di Giuliano Pisapia sostiene da sinistra che le nostre posizioni sono sacrosante. Ormai il campo di quelli che ragionano cercando di evitare la sindrome "lo dice Iv" si restringe. La cosa che più mi fa sorridere è chi dice che non possiamo parlare perché siamo al 2% come se le idee non contassero. Questo è il pensiero di Palazzo Chigi».

Cioè?
«Penso alle foto pubblicate di via Toledo affollata o a quelle di Roma: non possiamo avere un Paese governato sul sentiment dei social. L'Italia va governata con lealtà e lungimiranza sapendo che gli uomini di governo per fare le riforme possono passare un periodo senza la massima popolarità, a iniziare dai leader».

Gli italiani vogliono sapere se Iv sta bluffando oppure fino a che punto è disposta a rischiare l'implosione del Governo.
«Abbiamo un premier di Foggia, un ministro degli Esteri leader del principale partito di Governo di Pomigliano, la metà dei ministri del sud e il ministro degli affari europei Enzo Amendola che è napoletano a questo si aggiunga la generosità di Provenzano, ma il sud non è al centro del dibattito. Credo di essere stato chiaro: noi chiediamo di intervenire su questo fronte. Il sud deve essere sia capace di attrarre investimenti internazionali che di aumentare il tasso di occupazione per arrivare almeno al 60% utilizzando strumenti strutturali per rilanciare la produzione e i servizi».

Tra poche ore riprendono i lavori parlamentari accetterete la sfida di Conte?
«Noi siamo tranquilli, è Conte che vuole strappare a tutti i costi. Abbiamo chiesto di vedere il Recovery non una bozza di 13 pagine dove basta cambiare una virgola per cambiare il senso del testo. Ci siamo presi 24 ore, se le non risposte rimarranno tali potremmo non partecipare alla conta in Senato. Sembra che Conte consideri andare in Parlamento una minaccia, noi ci stiamo per dovere».

Il cosiddetto "Conte Ter" è l'unica soluzione per sbloccare la situazione?
«Il tempo per un aggiustamento in corso credo sia esaurito, una manutenzione della macchina porta solamente allo sfascia carrozze. La soluzione è tuttora nelle mani di Conte, ma non può essere una manutenzione semplice deve essere una revisione completa e profonda, se ciò non avverrà è necessario un nuovo inizio».