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Migliore: "Riaprire la discussione, ma sui contenuti"

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L'intervento pubblicato dal quotidiano "Roma", 17 gennaio 2021.

«Credo che ci siano due posizioni molto chiare: noi che chiediamo di riaprire una discussione sulla sanità, l'occupazione e ciò che serve al Paese, e l'altra parte che invece sta cercando solo persone del tutto disinteressate ai problemi dell'Italia ma molto interessate alla loro posizione personale, i cosiddetti "responsabili"». Gennaro Migliore, deputato di Italia Viva, conferma la disponibilità dei renziani a «parlare di cose concrete», ma accusa: «Loro preferiscono discutere con Mastella».

A chi gli chiede se Matteo Renzi non abbia sbagliato a spingersi troppo avanti, col risultato che ora nessuno sa come tornare indietro, lui replica secco: «Noi sappiamo esattamente cosa vogliamo. Non ci sfugge che in questo momento delicato bisognerebbe parlare dei problemi del Paese, però stiamo registrando una totale chiusura non verso Italia Viva, ma sulla necessità di parlare dei soldi per la sanità, di quello che serve per rilanciare il Sud e così via».

Insomma, secondo Migliore «non parlare con noi significa non parlare delle questioni. Si preferisce Mastella, che si offre per tenere numericamente in piedi questo Governo, anche se - ragiona l'ex sottosegretario alla Giustizia - non penso che i numeri per arrivare a 161 ce li abbiano».

Quella attorno a quota 161 al Senato è un ragionamento che effettivamente si sta facendo anche nel Pd. Per la fiducia non è necessaria, ma se non si raggiungesse sarebbe un segnale politico non indifferente. «Ovviamente sul piano numerico il Governo potrebbe superare lo scoglio della fiducia, ma sul piano politico mi pare proprio di no - spiega Migliore -. Non ho visto governi che si reggevano su una minoranza, a meno che non ci fosse una accordo anche con l'opposizione».

Sul rischio che Iv si spacchi, Migliore è netto: «Io vedo più desideri che realtà da parte di chi spera che ci siano defezioni. Da parte nostra non ce ne saranno». Il risultato è che i renziani vanno verso l'astensione «per dimostrare che non siamo noi che vogliamo rompere». Tuttavia, ogni scenario resta aperto, anche un Conte-ter appoggiato da Pd, M5S, Leu, un gruppo centrista e Iv: «Se si parla di contenuti noi ci siamo - conferma Migliore -. Il problema è che in questo momento si vuole parlare di governi di minoranza e di tutto, tranne che di contenuti. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità a parlare di contenuti senza pregiudizi sulle persone».