Intervista di Giuseppe Crimaldi, "il Mattino", 11 Dicembre 2021.
"È tempo che il dottor Maresca esca dalle ambiguità che lo hanno finora accompagnato e decida che cosa vuole essere. Ma è anche arrivato il tempo di pensare a una nuova legge che regolamenti la partecipazione dei magistrati alla politica".
Gennaro Migliore, deputato di Italia Viva ed ex sottosegretario alla Giustizia nei governi Renzi e Gentiloni, dice la sua sul caso dell'ex pm anticamorra Catello Maresca, che oggi siede in consiglio comunale a Napoli e che continuerà a svolgere le funzioni giudiziarie, non più a Napoli ma a Campobasso.
Qual è la sua opinione?
"Comincerei dal nervosismo che traspariva oggi da alcune dichiarazioni di Maresca che ho letto sui giornali, che giudico in parte anche scomposte, e con le quali fa riferimento anche ad analoghi casi che lo hanno preceduto. Io credo che se si vuole fare politica non si può continuare a estare con un piede qua e uno là".
In che senso?
"Diciamocela tutta: Maresca ha iniziato a fare campagna elettorale in largo anticipo e con la toca addosso, solo molti mesi dopo ha deciso di chiedere l'aspettativa".
E questo a suo avviso è un vulnus, almeno rispetto all'evoluzione delle cose, all'assegnazione ad altro distretto giudiziario?
"La questione non è in punto di legge,m che glielo consente, ma di opportunità. Vede, qui non stiamo parlando del "tecnico" prestato alla politica magari per ricoprire un ruolo di assessore in una giunta locale; Maresca è il capo dei partiti di opposizione che siedono in consiglio comunale a Napoli. Continuare a insistere su una dimensione civica facendo finta di non occupare uno spazio politico preciso con i partiti che lo hanno sostenuto durante la campagna elettorale è sbagliato, poco corretto e fa emergere legittimi dubbi e qualche preoccupazione da chi gli solleva queste obiezioni".
Tuttavia lei ammetterà che di casi simili ve ne sono stati, anche in un recente passato.
"Chiarisco: qui non c'è nulla di personale nei confronti di Maresca, e non si tratta di questioni di carattere formale. Maresca è stato un ottimo magistrato che ha lavorato su scottanti inchieste di camorra, dunque qui la persona è fuori discussione. Ciò detto, è vero, abbiamo avuto altri casi: ma proprio per questo credo sia arrivato il momento di modificare le cose con una nuova legge che regolamenti questi casi: si chiariscano bene i limiti e si regolamenti la materia".
Che cosa serve allora adesso?
"Va affrontato il tema, e i tempi sono ormai maturi per un'iniziativa di legge celere sull'argomento dei magistrati che entrano in politica. Lo ha sottolineato la stessa ministra della Giustizia Cartabia. È tanto più necessario nel momento in cui si parla di indipendenza della magistratura".
E secondo lei che cosa deve fare Maresca?
"Uscire dalla dimensione politica che si presta a osservazioni e critiche. E costruire le condizioni per le quali decidere se continuare a svolgere le funzioni di magistrato o fare altro."
Lei faceva accenno alla tutela dell'indipendenza dei magistrati. Pensa che in Italia sia poco garantita?
"Se per Maresca sollevo la questione dell'opportunità politica, e lo farei con chiunque altro, a me l'idea che ci sia un maistrato come Maresca o come Emiliano che si candidano nella stessa circoscrizione in cui svolgono anche il proprio ruolo giudiziario non piace. Naturalmente le libertà dei singoli costituzionalmente tutelate vanno garantite a tutti, magistrati compresi: ma in quelle libertà io ci vedo anche quella di chi un giorno potrebbe trovarsi ad essere giudicato da chi poi sceglie di fare politica".