Migliore: «Immigrazione e vaccini, si rafforza il ruolo dell`Italia nel Mediterraneo»

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Intervista a Gennaro Migliore di L. Calò su Il Mattino del 5/06/2021

Gennaro Migliore, di Italia viva, è da ieri il presidente dell`Assemblea Parlamentare del Mediterraneo (Pam), organismo internazionale che riunisce parlamentari dalle assemblee di 34 Paesi e che dal 2009 ricopre il ruolo di osservatore dei lavori dell`Assemblea delle Nazioni Unite. Il segretario generale della Pam è un altro italiano, l`ambasciatore Sergio Piazzi.

Migliore, se lo aspettava?
«È stato un lavoro di squadra di tutta la delegazione italiana, ben supportata dal ministero degli Esteri. Un grande riconoscimento per il ruolo e la centralità dell`Italia; questa elezione non era scontata, in ballottaggio con me c`era una collega francese ma sul mio nome è confluito 1`81% dei voti».

L`ha sostenuta anche il centrodestra?
«In questi consessi internazionali non si gioca con la casacca di partito ma con quella della nazionale. Certo, mi hanno votato compatti anche i colleghi del centrodestra».

L`altro giorno la nomina di Emanuela Del Re come rappresentante speciale Ue per il Sahel; poi la sua alla Pam: con il governo Draghi torna di moda la diplomazia italiana?
«Significa che gli organismi internazionali si fidano dell`Italia e del suo soft power in contesti geopolitici particolarmente delicati. E la presenza di una personalità come Draghi alla guida del governo agevola questo riconoscimento».

Di cosa si occupa la Pam?
«L`assemblea riunisce delegazioni di 34 Paesi, ogni Stato esprime cinque delegati, dell`area del Mediterraneo. Ma si tratta di una zona allargata dal momento che due vicepresidenti di diritto spettano a Palestina e Israele che proprio in questa sede dialogano ai massimi livelli. L`assemblea lavora con tre commissioni permanenti e alcune speciali».

Quanto durerà il suo mandato?
«Due anni».

Cosa c`è in agenda?
«Tre punti qualificanti: mediazione dei conflitti geopolitici, rilancio economico e salute-ambiente. In più, nei mesi scorsi mi sono anche occupato di anti terrorismo, tema che resta centrale soprattutto in relazione al ruolo dei foreing fighters, 10 mila in attività tra Siria, Iran e Iraq. Ma al centro dei colloqui resta ineludibile il tema della fornitura dei vaccini anti-Covid ai Paesi meno abbienti. Ci sono poi dossier altrettanto importanti, dall'economia all'immigrazione, che coinvolgono Stati come Libia, Marocco e Quatar.»

Quanto cosa mantenere questa struttura? 
«Ogni Paese membro contribuisce, l'Italia versa 30mila euro l'anno. E a breve avrà anche una propria sede di rappresentanza»

Dove?
«Sarà proprio a Napoli, c'è già l'intesa con Farnesina e Regione Campania, gli uffici a Fuorigrotta: ci saranno un responsabile e tre o quattro funzionari. È l'unica sede in Italia, le altre sono a Ginevra, a Malta e in Romania, poi c'è un centro di formazione a San Marino.»