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Migliore: "De Luca non è scontato, prima le alleanze"

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Migliore: "De Luca non è scontato, prima le alleanze"
Intervista di Adolfo Pappalardo, il Mattino, 7 ottobre 2019

«Si parte dal presidente uscente, poi si realizzerà l'accordo più efficiente per conseguire il risultato. Ma io penso che le alleanze regionali avranno un respiro nazionale», analizza il parlamentare di Italia Viva Gennaro Migliore. Come a dire: non è scontato il nome di De Luca nella prossima primavera.

Per ora il deputato renziano sta redigendo il manifesto programmatico di Italia Viva da presentare alla Leopolda e oggi presenzierà a Napoli l'assemblea programmatica del partito. La prima assemblea campana si preannuncia affollata.

«Avverto un grande entusiasmo e dalle tantissime persone che mi hanno chiamato spero solo ci sia posto per tutti. E questo mi fa pensare che sia per una grande domanda politica. D'altronde a Napoli da mesi non si faceva un incontro politico: dobbiamo tornare a febbraio quando venne Renzi».

Come se lo spiega?
«Ci sono tantissime sollecitazioni di chi non si sente più a suo agio nel Pd, nella sinistra ma anche nei 5 stelle o anche persone che hanno una storia di centro. Ma la cosa sorprendente è che nonostante i nostri avversari ci descrivano piccoli, anche oscurandoci dalla Rai, ci sono fili sotterranei che legano persone attorno a due parole: futuro e progetto. ma noi rimaniamo rivendichiamo anche un`interpretazione meridionalista e un'attenzione al lavoro. Domani (oggi, ndr), infatti, ci saranno anche alcuni operai della Whirlpool e alcuni navigator».

A proposito: De Luca deve assumerli?
«Direi di sì perché non possono pagare loro il prezzo di una contesa politica dopo aver vinto una selezione pubblica e non possono essere trattati come degli abusivi»

Polverini e Mastella con voi. Lei viene da Rifondazione: non la imbarazza?
«È evidente che ci rivolgiamo ad un elettorato più vasto ma sono una boutade gli ingressi di cui si parla. Noi cerchiamo protagonisti per il 2030 e non del 1990. Noi abbiamo disponibilità ed apertura ma qui la politica la faranno i giovani e chi non ne può più dei circuiti chiusi dei partiti. Tutti quelli che vogliono fare politica avranno spazio, non ci saranno primogeniture e io stesso mi sento un militante. Perché perseguiamo un metodo per la costruzione di un nuovo protagonismo: facendo proposte, come sta accadendo, dal family act allo ius culturae».

Un partito leggero?
«Nel senso di niente gruppi monolitici strutturati per filiere di potere ma forte sui territori e dove tutti si misurano sull`impegno».

Niente ras e capicorrente insomma. Intanto si parla di vostre liste vostre alle amministrative.
«Per ora pensiamo al 2023 ma nel frattempo ci stiamo radicando sui territori e ci sono molti sindaci, come quello di Montemarano, che hanno aderito. In questo momento, non interverremo su dinamiche già avviate: vogliamo avere un ruolo politico nelle alleanze ma sosterremo i candidati in un concetto più ampio di civismo».

Il sindaco Buonajuto passerà con voi ma altri non lo fanno per timore di non essere candidati dal Pd.
«Il centrosinistra è fatto da Pd, Sinistra e Italia Viva. E fare un`azione preventiva contro Italia Viva, significa fare azioni contro tutto il centrosinistra».

Prima del 2023 ci sono le regionali con De Luca che ha bollato Italia viva come un'operazione personale di Renzi.
«Ormai ci ha abituati ad esternazioni che puntualmente subito dopo si modificano. Ho visto che addirittura che ha chiesto un incontro con un consigliere grillino. Non so perché ma io penso che le alleanze sulle regionali avranno un respiro nazionale. Il quadro politico generale è essenziale pur avendo un ruolo fondamentale il territorio»

De Luca è già in campagna elettorale.
«Lo dissi ad un`assemblea regionale: si parte dal presidente della giunta uscente per quello che sarà l'accordo più efficiente per conseguire il risultato. I miei occhi sono puntati ora sui miei avversari che sono la Lega e le destre. Anche se in queste ore non ho capito alcune scelte di De Luca: come lo schiaffo alla comunità scientifica di Città della Scienza con la nomina di Villari. Ed hanno ragione a protestare». 

Nel 2021 c`è il Comune di Napoli.
«Milano, Roma e Napoli ci vedranno sicuramente protagonisti».