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Migliore: "Conte non creda di poter governare sostituendo la politica e le istituzioni"

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Intervista di Valentino Di Giacomo, "il Mattino", 13 dicembre 2020.

«Da parte nostra non c'è nessuna richiesta di rimpasto, di posti o strapuntini di governo, mala crisi irrimediabile in cui potrà trovarsi il Paese se questo esecutivo non sfrutterà le tante risorse che arriveranno con il Recovery Fund. Tutto può rientrare se Conte farà un deciso passo indietro su per farne dieci avanti verso la soluzione dei problemi». Gennaro Migliore, esponente napoletano di Italia Viva spiega la sua versione su come sarà possibile superare le scorie che si sono accumulate in queste settimane tra il premier e il leader di Iv, Matteo Renzi.

Politicamente come se ne viene fuori da quella che sembra a tutti gli effetti un'annunciata crisi di governo?
«Il premier capisca che a noi non sta bene che a gestire i soldi che arriveranno dall'Europa siano dei manager. Non si può sostituire la politica e le sue istituzioni. Tanto meno, essendomi occupato per anni di sicurezza, che Conte possa favorire la creazione di una fondazione dei Servizi segreti sottratta al controllo del Copasir e quindi del Parlamento. Ad ogni modo le crisi spetta risolverle al Parlamento o al Capo dello Stato. Non certo un presidente della Camera come Roberto Fico che dovrebbe rendersi conto delle reali funzioni delle quali è investito».

Sul Recovery Plan il governatore De Luca ha manifestato sconcerto che i fondi saranno destinati per due terzi al Nord e un terzo al Sud. Farete battaglia?
«Sono al fianco di De Luca, il 34 per cento per il Sud non è altro che una presa in giro. Se la Francia o la Spagna hanno ottenuto meno fondi è perché in Italia c'è un gap strutturale tra Nord e Sud. Ho letto frasi sconcertanti nel piano presentato da Conte nel quale vengono inclusi dei miliardi che già sono del Sud di diritto come i fondi per la coesione o per le aree depresse. Questo gioco delle 3 carte non lo accettiamo e mai lo accetteremo».

C'è un presidente del consiglio meridionale, il leader M5s napoletano, quello del Pd romano. Come è possibile che la proporzione dei fondi del Recovery Plan svantaggi ancora il Sud?
«Penso ci sia una soggezione e una subalternità culturale che si è radicata nel tempo, come se esistesse una questione settentrionale. Sembra che la sproporzione tra Nord e Sud sia più evidente in Europa che in Italia visto che i tanto bistrattati burocrati europei hanno motivato i tanti soldi spettanti al nostro Paese proprio per rimarginare il gap. Qui non si tratta di fare la questua, ma rivendicare ciò che è nostro. Spero su questo si facciano sentire il premier, i tanti ministri meridionali del Pd e anche dell'M5s. Di Maio ha preso il 50 per cento dei voti al Sud mettendoli nelle mani di Salvini con lo scorso governo, ora non tradisca ancora la fiducia di chi ha votato il suo partito favorendo l'ennesimo ratto ai danni del meridione. Spero che l'appello di De Luca venga accolto da tutti gli altri governatori del Sud e a tutti i livelli istituzionali. E interesse dell'Italia far ripartire il Sud, è per questo che il nostro Paese cresce meno di altri».

Il problema del passato è che i soldi arrivano, ma poi sono spesi male. Come si risolve?
«È di questi giorni il dato che la Campania è la Regione che più ha speso i fondi europei in determinati settori. Intanto si proceda con una diversa allocazione delle risorse e a stabilire criteri migliori: pochi 3 miliardi per il turismo, come lo sono i 9 per la sanità. Nell'ambito di questo riordino di risorse, ove ci fossero problemi di efficienza amministrativa, è poi possibile individuare dei commissari che facciano gli interessi dei cittadini e gli indirizzi del governo centrale».

A proposito di amministrazione locale: ha seguito come si è salvato de Magistris?
«Un sindaco inadeguato, sono molto contento che i consiglieri di Iv abbiano tenuto la posizione senza tentennamenti. Mi chiedo con quale faccia possa ripresentarsi Forza Italia alle prossime elezioni dopo aver salvato Dema con i propri voti».

E invece come si presenterà il centrosinistra? Con quale schema e quali candidati?
«Si facciano le primarie, scelte fatte davanti alle persone e non in stanzette di partito. Deve esserci un riscatto della politica e non personaggi che provano attraverso Napoli di costruirsi carriere politiche come ha tentato di fare de Magistris».

Nel centrodestra potrebbe presentarsi un altro magistrato, Catello Maresca. Che ne pensa?
«Ottimo magistrato, ma quali sono le sue capacità gestionali per una città come Napoli? Trovo però una sgrammaticatura istituzionale che un magistrato inquirente si possa candidare nel distretto dove opera, dovrebbe pronunciarsi anche il Csm».