Intervista di Adolfo Pappalardo, "il Mattino", 29 gennaio 2020.
«Allargare il campo per le Regionali ma ora occorre il massimo impegno per il voto suppletivo di fine febbraio», spiega Gennaro Migliore, parlamentare di Italia Viva. Intanto i grillini per ora non hanno voluto alcun patto per il seggio al Senato. «Noi dobbiamo concentrarci affinché Sandro Ruotolo vinca ïl collegio: si tratta di un test importante sul piano generale perché i numeri a palazzo Madama sono risicati ed un senatore in più fa la differenza. Ha poi il significato di un test sul napoletano: non è esaustivo ma darà una tendenza per il voto di primavera».
E per le Regionali?
«In questo non cambio di molto le mie posizioni: la ricerca di un'intesa unitaria è prioritaria. Italia Viva, non l'ha fatto per questioni di tempo in Calabria ed Emilia, ma sarà presente in tutte e sei le Regioni con le proprie liste».
Anche in alleanza con i grillini?
«Noi abbiamo più volte ribadito la necessità di allargare il campo ma il passo significativo ora lo devono fare loro. E non sono, secondo me, nemmeno nelle condizioni di mantenere questa riserva troppo a lungo. L'M5s, che ha avuto in Campania la sua roccaforte, dovrebbe affrontare più politicamente e meno personalisticamente, questa discussione. Vediamo intanto le cose che ci uniscono ma non aspettiamo la rivelazione del verbo dei 5 stelle. In questo momento la priorità è non consegnare la Regione più importante del Sud alla destra e ciascuno deve mettere in campo il proprio senso di responsabilità».
Sono noti i loro veti: il principale è contro De Luca.
«La discussione si deve fare prima sulle questioni programmatiche. Ciascuno di noi ha le sue opinioni ma bisogna vedere se c'è un serio tentativo di affrontare i problemi senza farsi prendere dall'emotività. Perché abbiamo il dovere dí emulare i successi più dell'Emilia che non della Calabria, a noi vicina, che ha avuto percorsi molto simili a noi nel corso degli anni».
Vabbè in questo momento, il consenso grillino sembra liquefatto.
«La crisi così repentina è tutto sommato un elemento fisiologico nella riproposizione del bipolarismo. Dopo quel fortissimo voto di protesta, io mi aspettavo questo ridimensionamento. Anche se non in queste dimensioni. Ma è chiaro come ci sono elementi di sostanza che stanno solo ora emergendo. Anche per questo la mossa più vincente è stata quella di Renzi quando, indicando la strada al governo, ha dato un colpo al sovranismo di Salvini e nello stesso tempo ha riportato ad un discorso più razionale i grillini che ora si debbono porre il tema del governo».
Lei auspica alleanze larghe ma in Puglia Italia Viva non corre con il centrosinistra.
«Noi ovunque, dalle suppletive sino alle Regionali, abbiamo sempre detto che se si condivide un percorso unitario ci siamo, diverso se invece si decide di ignorarci. Emiliano ha detto che non gli interessava il nostro appoggio e allora optiamo per una sfida più dura: una corsa contro uno sbarramento dell'8 per cento con un polo laico e liberale in una realtà male amministrata. Noi di Iv siamo unitari dove è possibile ma non subalterni all'arroganza di qualcuno come in Puglia. Altrimenti per quale motivo faremmo l'accordo su Ruotolo? Non è proprio una figura immediatamente vicina a Italia Viva ma Sandro sin da subito ha dato il segnale di voler lavorare per una coalizione ampia. E saremmo impegnati ventre a terra per lui».