Il segretario Paolo Starvaggi e più di cento dem dicono addio al Pd per aderire al nostro progetto politico
Nel giorno della presentazione ufficiale di Italia Viva in Sicilia, numerose testate locali riportano la notizia di una fuga di massa dal Partito Democratico di Messina.
Come spiega la "Gazzetta del Sud", Paolo Starvaggi, segretario cittadino, ha comunicato la sua decisione ai dirigenti nazionali con una lettera.
"Caro Segretario Nazionale e Vice Segretario del Pd di Messina, con la presente rassegno le mie irrevocabili dimissioni da Segretario della Città Metropolitana di Messina e lascio il Partito Democratico, di cui faccio parte sin dalla nascita e per il quale mi sono speso con impegno e lealtà fino all’ultimo, nella speranza di qualche segnale che potesse consentirmi di continuare il mio mandato", ha spiegato Starvaggi.
"Insieme alla maggioranza dei componenti degli organismi provinciali che, in oltre 100 componenti, mi hanno manifestato di volere lasciare il Pd di Messina, ho dovuto prendere atto che questo non è più il partito che avevamo provato costruire e non ci sono più le condizioni di agibilità politica per continuare. Il clima è divenuto insopportabile, - continua la lettera - per i troppi veleni, ripicche, ostacoli, alimentati e portati avanti da pochi, ma si sa, distruggere è molto più facile che costruire".
"Pertanto, - conclude Starvaggi - ho deciso di intraprendere una strada diversa ma non opposta, sempre nel segno dei valori democratici che ancora condivido e sempre condividerò".
Oltre a Starvaggi, anche Giuseppe Laccoto, sindaco di Brolo, ha comunicato le proprie dimissioni dal Pd, con una lettera alla dirigenza del Partito.
"Il Pd di Messina non risponde più all’idea che ho del partito e della politica: il mio tentativo di aprirlo e renderlo forte e coeso non è andato a buon fine, ed anzi ha ottenuto l’effetto contrario", ha spiegato Laccoto. "Continuerò ad impegnarmi con tutte le mie forze, come Sindaco di Brolo, nell’interesse della comunità che mi onoro di amministrare e che ancora una volta mi ha chiamato a rappresentarla", conclude Laccoto.