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Mes, Rosato: "Italia Viva convintamente a favore della risoluzione"

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Pubblichiamo, qui di seguito, l'intervento in Aula del 9 dicembre 2020 del Coordinatore Nazionale Iv, il Vice Presidente della Camera dei Deputati Ettore Rosato.

Grazie, Presidente Fico. Grazie, Presidente Conte, per il suo intervento.
Signori colleghi, signori Ministri, intanto togliamo subito un elemento di dubbio: noi siamo convintamente a sostegno di questa risoluzione. Lo siamo con convinzione, perché pensiamo che la riforma del MES sia utile e necessaria e che i Governi che ci hanno lavorato hanno fatto l'interesse dell'Italia in questa direzione e perché questo Consiglio europeo, che è l'ultimo di quest'anno e che è quello che precede la nostra Presidenza del G20, ma poi anche della COP26, ha un ordine del giorno con molti punti importanti, che vedranno i Presidenti del Consiglio e i Presidenti dei diversi Paesi doversi confrontare. E penso che il dibattito di oggi purtroppo identifica e localizza in poche cose l'attenzione dell'opinione pubblica e di quest'Aula, ma ci sono questioni che sono centrali per il nostro futuro.

Penso alla politica di ratifica e di sostegno del lavoro che si sta facendo in Europa sui vaccini. Penso al sostegno delle politiche sul clima, che sarà centrale rispetto al dibattito delle prossime giornate. Ma penso anche al tema della Brexit - su cui abbiamo un interesse importante, che riguarda anche la nostra economia, non solo le centinaia di migliaia di nostri cittadini che vivono lì - o al tema della Turchia e della Libia - due questioni, due dossier strategici per il nostro Paese. Penso che sia importante che sulla Turchia ci sia una risposta netta, come ha detto anche lei, Presidente, da parte dell'Unione europea. Quindi, il pieno sostegno da parte nostra sul lavoro che dovrà fare nelle prossime giornate, con gli altri suoi colleghi, anche perché si prosegue su una strada che per noi è importante, si sta proseguendo sulla strada del rafforzamento dell'Unione europea, si sta proseguendo su una strada che è stata accelerata paradossalmente dalla più grave disgrazia che ci sia capitata negli ultimi quarant'anni a livello globale, cioè quella del COVID, e questo ha dato all'Europa un'umanità in più, compresa anche, in maniera diversa, dei nostri concittadini.

Dobbiamo utilizzare questo momento per valorizzare questa strada che l'Europa sta prendendo. Mi rivolgo anche ai colleghi che ho sentito qui: c'è una sintonia che non funziona. Tutte le grandi famiglie europee che sostengono la Presidenza dell'Unione europea, sono coerenti sui punti che ho segnato, solo per indice. Lavorano insieme. Lavorano insieme sulla Turchia, lavorano insieme sugli strumenti finanziari, compreso il MES, lavorano insieme sulle politiche sanitarie, connesse con l'emergenza del COVID. E quindi non capisco perché, come fate - lo dico ai colleghi, li chiamo i colleghi del PPE -, non capisco come fate a votare contro (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva). Non è un voto al Governo. Non è un voto al Governo. È un voto verso il Paese. È un voto coerente con quanto fanno i vostri colleghi in Europa. Ma è paradossale. È come se i deputati di Forza Italia del Veneto votassero in maniera diversa dei deputati di Forza Italia della Lombardia sulla riforma della giustizia, solo perché risiedono in due regioni diverse! È lo stesso motivo per cui i rappresentanti del PPE italiano votano in maniera diversa dai rappresentanti del PPE francese e tedesco. È assurdo (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva)! Io vi chiedo di mettere davanti l'interesse del Paese, l'interesse dell'Europa. È una delle questioni che ci ha sempre tenuto insieme, anche in questo Parlamento. Chiedo che ci sia consapevolezza sui voti che prendiamo rispetto ai Consigli europei. Qui c'è un interesse nazionale che viene prima dell'interesse che ci può essere su un singolo voto in Europa. Poi ci sono delle questioni che attengono anche al nostro dibattito interno. La prima è quella sul MES. Ho detto che siamo molto d'accordo sul fatto di andare avanti sulla riforma del MES, uno strumento utile. Presidente, però, c'è anche l'utilizzo del MES (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva), perché non si può essere d'accordo sulla realizzazione di uno strumento e non essere d'accordo sul suo utilizzo. E lei, in questo, ha una grande responsabilità, nell'aver detto “no” - anche lei - all'utilizzo del MES sanitario. Ma serve o non serve il MES sanitario? Io dico semplicemente, andiamo a farci una passeggiata negli ospedali, facciamoci un giro nella sanità italiana.

Chiunque fa un giro nella sanità italiana si accorgerà che il MES sanitario serve. E perché dico che serve ancora di più? Vede, Presidente, noi nel documento che, la notte prima del Consiglio dei Ministri che doveva approvarlo, lei ha fatto arrivare ai Ministri interessati, nelle ultime tre righe di pagina 103 e nelle prime di pagina 104, c'è un passaggio importante, in cui c'è scritto che ci sono 88 miliardi di risorse del Recovery che non verranno utilizzati, ma finanzieranno altre misure, che sarebbero altrimenti state supportate da risorse nazionali. È quello che abbiamo detto di fare col MES, di farlo sulla sanità e di farlo utilizzando per la sanità (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva). Ma qual è la straordinaria differenza tra questi 88 miliardi, che sono scritti nel documento sull'utilizzo del Recovery e le risorse del MES? È che quelli del MES sono senza condizioni. Senza alcuna condizione, se non quella di restituirli, il che mi sembra abbastanza banale per un prestito. Quelle invece del Recovery hanno giustamente delle condizioni, e noi siamo contenti che ci siano delle condizioni, perché i rapporti tra Stati vanno organizzati anche con delle condizioni, tra cui quella del controllo della spesa da parte del Comitato economico e finanziario, che sono funzionari delle Banche centrali e dei Ministeri del Tesoro (in gergo, si chiama la trojka). Quindi, io non capisco, perché noi perdiamo l'occasione di finanziare la nostra sanità, di sviluppare la nostra sanità, di dare una mano alla nostra sanità, non attivando il MES, e, invece, utilizziamo strumenti più onerosi dal punto di vista politico (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva), per alleggerire il tasso d'interesse sul debito pubblico. Presidente, questa sarà una delle questioni su cui noi dobbiamo lavorare. E lo dico con grande franchezza e con grande rispetto, perché poi il rispetto è anche per quest'Aula, perché è inutile dirsi, in maniera ipocrita, le questioni sui giornali, con le interviste, e non dirsele qui.

Questo è il luogo della democrazia. Lei, oggi, nel suo intervento, ci ha giustamente spiegato cos'è per lei una maggioranza, e io mi permetto di ricordarle che cos'è la leadership, che non è la fortunata coincidenza di trovarsi al momento giusto nel posto giusto, ma è la grande capacità di saper mettere insieme le cose, di saper mettere insieme le persone, di saper mettere insieme le idee, di saper tenere insieme non solo una maggioranza politica, ma, in questo caso particolare, in questa emergenza particolare, che dà a lei e al suo Governo un potere straordinario, che nessuno mai ha avuto, anche tenere insieme maggioranza e opposizione. Perché questa è la responsabilità che noi abbiamo (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva), la responsabilità è che quei 200 miliardi di debito che noi andiamo a fare, li pagheranno i nostri figli e i nostri nipoti. Perché sono circa otto finanziarie quei 200 miliardi. Presidente, otto finanziarie: non è che ci si può chiudere in uno stanzino e decidere in tre o quattro, o non so quanti, come si utilizzano, oppure dire sul giornale che ci sono 60 progetti approvati, quindi venite domani mattina e li approviamo veloce, veloce; non esiste questa cosa (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva). Così come non esiste il fatto che si commissarino i Ministri, che si commissari la pubblica amministrazione. Ci sono le regole: è la fatica della democrazia, che noi tutti ogni giorno dobbiamo fare, e la fatica della democrazia è anche questa, di dover mettere insieme i pezzi. Noi, Presidente, riteniamo che ci sia questa fatica da fare, da fare insieme nell'interesse del nostro Paese, da fare insieme con la consapevolezza che questa occasione non si ripete.

Dopo la guerra abbiamo avuto il Piano Marshall, che ha consentito di trasformare un Paese che era senza carbone e senza petrolio nella quarta potenza mondiale, perché era fatto dagli italiani, quelli che adesso hanno molti capelli bianchi, quelli che ci sono ancora e che hanno consentito a noi di vivere nella ricchezza. Penso che questa occasione vada utilizzata con questa logica, mettendo insieme le energie migliori di questo Paese, mettendo insieme la forza di chi in questo Paese vuole contribuire, e le assicuro che chi vuole contribuire in questo Paese non ha bisogno di emettere fatture e di fare il consulente. C'è tanta gente che vuole contribuire in questo Paese mettendo a disposizione il suo sapere (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva) e penso che questa sia la sfida che noi dobbiamo saper cogliere, Presidente. Quindi, noi siamo con convinzione a votare questa risoluzione, ma siamo con convinzione a dire che questo Governo deve fare la sua parte con senso di responsabilità, sapendo che i poteri straordinari che gli sono affidati in un tempo straordinario vanno utilizzati con straordinaria saggezza e con straordinario senso dello Stato (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

Chi lo desidera può rivedere l'intervento completo qui di seguito.