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Matteo Renzi a Firenze: "Oggi siamo l'unica apposizione credibile"

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La notizia su "la Repubblica - Firenze", "il Tirreno" e altri quotidiani, 3 ottobre 2022.

Le politiche alle spalle, con un risultato più che soddisfacente, le future amministrative e le europee del 2024 come obiettivo di diventare primo partito "con Renew Europe". Il rieletto senatore Matteo Renzi - insieme a Francesco Bonifazi, Ettore Rosato e Nicola Danti, nonché gli esponenti locali Stefania Saccardi, Stefano Scaramelli, Maurizio Sguanci, Gabriele Toccafondi — tira le somme delle elezioni nazionali, e lo fa con un'apericena al Tuscany Hall.

Al Tuscany Hall, domenica 2 ottobre, dunque, c'è stata la serata dei ringraziamenti per il 9,4% toscano e soprattutto per il 14-15% fiorentino del Terzo Polo, sala gremita per Matteo Renzi, che comincia paragonando la situazione internazionale alla crisi dei missili di Cuba. 

Renzi dedica poi un passaggio alla recente tornata elettorale: «Solo Iv e Azione non bastano, la fusione non serve. Bisogna andare a prenderci altre esperienze che verranno da noi. Da destra e dal centrosinistra, quelli che non vogliono finire nelle braccia di Conte. E poi c'è anche molta società civile. Noi abbiamo un futuro. Abbiamo un'autostrada» spiega Renzi, che prosegue: «In due mesi abbiamo fatto l'8%. Immaginatevi cosa possiamo fare in due anni. A fronte della situazione politica del Paese in cui si rischia molto - sul piano geopolitico, sul piano della crisi energetica, sul piano dell'inflazione - da un lato c'è il Governo, dall'altro ci siamo noi, che siamo l'unica opposizione credibile». 

Sguardo alle prossime elezioni europee: «lo vedo tre schemi di gioco - ha spiegato Renzi - ovvero, da un lato una destra sovranista, dall'altro una sinistra alla Conte, Bettini-D'Alema, e nel mezzo noi che crediamo in Macron. Questo spazio qui che oggi è al 15%, nel giro di due anni può crescere in Italia. Cioè, penso che la scritta Renew Europe è destinata ad essere maggioranza nei prossimi anni nel nostro Paese e potenzialmente speriamo in Europa. Se la Meloni sta con Orban, noi stiamo con Macron».

Renzi passa poi all'analisi delle istanze del territorio: «Nelle prossime settimane faremo un libro che darà aggiornamenti sulle cose fiorentine. Se pensano di fare da soli, Dario Nardella è un amico fraterno, ma nel Pd qualcosa non ha funzionato, hanno votato una contro l'aeroporto! Cosa chiediamo noi? Niente. Non si va a chiedere un assessore in più, non ce ne frega nulla. Spiegatelo a chi dice che ora col 15% vogliamo l'assessore. Noi offriamo disponibilità sui contenuti. Se pensano di fare da soli auguri». E a Giani suggerisce: «Eugenio, fai sto benedetto rigassificatore a Piombino, dimostra di andare oltre le divisioni!».

Dopo aver chiesto un applauso per la vice presidente della Regione Stefania Saccardi per il risultato ottenuto nel capoluogo toscano, Renzi si è poi rivolto al Partito democratico e in particolare a Enrico Letta, "reo" di aver fatto vincere la Meloni e Fratelli d'Italia. «Se ci fosse stata una qualsiasi altra scelta da parte dei dem oggi non avremmo la Meloni premier che comunque ha una maggioranza paradossalmente meno forte delle attese dal punto di vista numerico, però è una maggioranza parlamentare netta. Si accorgerà presto che il Consiglio europeo non è Instagram, che Bruxelles non è Atreju e che quindi dovrà fare le cose in modo molto diverso da come le ha fatte in campagna elettorale», dice Renzi, che conclude «che Meloni decida di farlo con i tecnici o con i politici è un problema loro».