L'intervento pubblicato da "Genova - la Repubblica", 6 agosto 2020.
Un tema per cinque candidati, anzi sei. Dopo il rilancio della sanità, l'emergenza infrastrutturale, l'ambiente e i progetti su scuola e giovani, il viaggio de "la Repubblica" attraverso i programmi dei candidati alle prossime Regionali liguri finisce chiedendo loro le rispettive ricette alla crisi economica post Covid.
Una "no tax area" regionale che permetta ai pubblici esercizi in difficoltà di poter occupare il suolo pubblico a costo quasi zero, come nell'immediato post pandemia, e «il massimo supporto per partite Iva, micro, piccole e medie imprese tramite il finanziamento di fondi di garanzia costruiti insieme alle categorie economiche».
Parte dal "piccolo", il piano anti crisi del candidato del polo centrista, Aristide Massardo. «La drammatica situazione che abbiamo vissuto durante l'emergenza Covid, come ogni crisi, si è portata dietro alcuni risvolti positivi, che ritengo corretto preservare e valorizzare: la diffusione dello smart working e lo snellimento della burocrazia della pubblica amministrazione. Ma non basta». Nel suo programma ci sono anche «le ricette per ripartire».
«In questa fase di "rinascita" - spiega l'ex preside di Ingegneria a Genova, a lungo in ballo per guidare la coalizione di centrosinistra, quindi convinto a farsi appoggiare da Italia Viva e le altre sigle centriste è infatti corretto riuscire a dare í giusti aiuti ed incentivi alle imprese, così da garantire loro non solo la sopravvivenza, ma un vero e proprio rilancio. Sarà necessario costruire una vera e propria concertazione tra tutti gli organi coinvolti, capaci di individuare i problemi e sviluppare le soluzioni a partire da una programmazione comunitaria il più possibile capace di affrontare effettivi bisogni delle imprese».