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Marco Di Maio: "Per il Colle una figura che unisca"

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L'intervento sul "Corriere Romagna", 18 gennaio 2022.

L'elezione del nuovo Presidente della Repubblica innesca speranze e aspettative, apre scenari di successo e disegna il timore di lasciti politici che possono scardinare sogni di gloria e di vittoria. Se i parlamentari del Forlivese nomi e cognomi non si concedono di farli, l'auspicio, condiviso, è quello di una figura istituzionale, in grado di rappresentare le anime molteplici di cui si compone il Paese.

Per Marco Di Maio, il futuro capo dello Stato deve essere «una figura che unisce la maggioranza, i gruppi parlamentari e le forze politiche, e in quanto tale riconosciuta anche da chi non proviene dalla stessa fazione».

Cosa che secondo il deputato di Italia Viva è stata fatta più volte dal centrosinistra, «solo per fare alcuni esempi, con Scalfaro, Napolitano e lo stesso Mattarella». Una persona, quindi, «capace di togliersi la casacca del partito e di incarnare il ruolo di presidente della Repubblica». Una figura determinante per il Paese, che «dovrà stare in carica sette anni», per la cui elezione, dice Marco Di Maio, «si deve spendere il tempo necessario. Non deve essere eletto necessariamente al primo turno».