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Marattin: Tre gradi di giudizio devono valere per tutti senza sconti

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Intervista a Luigi Marattin per "Repubblica"

Niente sconti, i tre gradi di giudizio della giustizia tributaria devono restare tali. Luigi Marattin, deputato e responsabile economico di Italia Viva, sbarra la strada alla proposta della maggioranza.

Per Fdl, il contenzioso con il Fisco va fermato dopo il primo grado, se vince il contribuente. È una soluzione percorribile?

«No. Se, in virtù del ragionevole dubbio, si accede al principio che se il cittadino viene "assolto" in primo grado il procedimento si intermmpe, allora dovrebbe valere per tutti i tipi di giustizia: civile, penale, tributaria, amministrativa. Altrimenti non si capisce la ratio».

L`Agenzia delle entrate ha recuperato 20 miliardi di evasione l`anno scorso, ma per il governo non basta. Meglio, sostiene, un accordo preventivo con il Fisco in cambio di sanzioni ridotte. Lo scambio è accettabile?

«L`idea di dare certezza pluriennale al rapporto fisco-contribuente sulla base non di una contrattazione arbitraria ma di variabili osservabili (grazie alla fatturazione elettronica) non è sbagliata. Ma serve attenzione nella fase attuativa, a cominciare dalla capacità dell`Agenzia delle Entrate di gestire potenzialmente milioni di concordati».

Salvini vuole il "saldo e stralcio", il viceministro Leo guarda alle rottamazioni. Lei con chi sta?

«Le rottamazioni sono più etiche perché esigono comunque le tasse non pagate, abbuonando solo interessi e sanzioni. Ma il punto cruciale è sempre l`effettiva capacità del fisco di riscuotere: nell`audizione in Senato l`Agenzia delle Entrate ha mostrato che nelle prime tre rottamazioni è stato incassato molto meno della metà del dovuto. Questo perché dopo aver pagato la prima rata molti contribuenti scompaiono, contando sulla poca capacità del fisco di andare a recuperare le somme».

Nella delega fiscale c`è l`evasione di necessità: sanzioni penali ridotte se il contribuente non paga il dovuto per ragioni indipendenti dalla propria volontà. E un principio che si può sdoganare per alcune situazioni?

«Dipende sempre dall`attuazione. Se si riuscirà a distinguere chi davvero non aveva scelta da chi non ha pagato le tasse perché si è comprato la Ferrari, allora è giusto. Ma se venisse usato in maniera indiscriminata sarebbe un insulto a chi le tasse le ha sempre pagate».

Lei è un renziano, non avrà dimenticato la voluntary disclosure che avete fatto nel 2014. Lo scudo sui capitali all`estero assomigliava molto a un condono.

«Boskov direbbe "condono è quando le tasse non si pagano". La voluntary prevedeva il pagamento integrale delle imposte dovute, ma anche di sanzioni e interessi. Che è cosa ben diversa dal saldo e stralcio o dai condoni che sogna Salvini. Anche sulla riscossione dobbiamo uscire dallo scontro tra curve ultrà in cui è precipitata la politica italiana: da una parte chi vede Dracula ovunque, e dall`altra chi vede evasori ovunque. Serve un approccio equilibrato che scriva un nuovo Patto tra fisco e contribuente».

Come?

«Rendendo il fisco più semplice e leggero, dotandolo di tutti gli strumenti per rendere effettivo il recupero delle somme dovute, e approvare la nostra pmposta di legge che rende obbligatorio e automatico destinare a riduzione delle tasse ogni euro derivante dalla riduzione dell`evasione»