Intervista di Mauro Paterlini, "il Resto del Carlino", 28 settembre 2022.
L'annuncio arriva sul suo profilo Twitter, Luigi Marattin torna in Parlamento, con il terzo polo, per continuare ad occuparsi di questioni economiche. «Sono molto soddisfatto, dal punto di vista personale e del partito - spiega il deputato ferrarese -. Ringrazio Azione e Italia Viva per essersi spesi in una campagna elettorale per me in Piemonte. Hanno lavorato tutti molto bene».
Il terzo polo c'è, anche se non arriva alla doppia cifra auspicata.
«Quello sarebbe stato il massimo, ma non dimentichiamo come siamo nati, una lista creata un mese prima del voto in maniera rocambolesca. Al nord siamo quasi ovunque in doppia cifra di voti, in molti posti sopra Forza Italia e 5 Stelle, ed è un ottimo punto di partenza. Il sud? Lì il dato è più basso e ne risente anche la media nazionale».
Il centrodestra ha vinto nettamente. Che legislatura sarà?
«Al momento hanno dodici senatori in più, quindi non mi pare un successo debordante, però sicuramente faranno il governo e vedremo come passeranno dalla campagna elettorale agli obblighi di governare in una fase così difficile».
Il ruolo di Azione e Italia Viva nella legislatura?
«Sarà quello di vigilare affinchè il lavoro svolto da Draghi non venga disperso».
Da una parte c'era un centrodestra unito alle urne, dall'altra un polo diviso in più parti. Che ne pensa?
«Che c'è una fetta consistente di elettorato, il 20% circa, che migra ogni volta cercando nuove risposte. Questa volta si sono rivolti a Giorgia Meloni, ma i problemi non si risolvono con la bacchetta magica. Personalmente non credo in questo bipolarismo e ritengo che ci sia una fetta di elettorato liberale e riformista che non si riconosce in questi due poli».
Il dato ferrarese?
«A Ferrara teniamo, siamo in media col voto nazionale, mentre sembra finita la luna di miele tra la città e la Lega. Penso possa essere un buon viatico per le amministrative del 2024».
Fratelli d'Italia però ha superato il Pd in città. Stupito?
«No, il Pd ferrarese è da tempo in stato confusionale, da qualche anno direi. È un partito ormai che vive di rimpianti, non mi stupisce vada così».
Sia in ottica di amministrative che sul piano nazionale, il tema presto saranno le alleanze, ovvero se nel centro sinistra si possa allargare il campo sia ai 5 Stelle che ad Azione e Italia Viva. Lei che ne pensa?
«Che non mi interessa un discorso in cui si sommano mele e pere, noi lavoriamo a un'alternativa liberale e riformista. Tanti auguri al Pd e alla chiarezza che potrà fare al suo interno».