Governo Marattin

Marattin: “Sulle regole del gioco discutiamone in Parlamento”

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Intervista di Carlo Bertini, La Stampa, 15 dicembre

Onorevole Marattin, che ne pensa Italia Viva di questo appello di Salvini a superare gli steccati per risolvere insieme i problemi del Paese?
«Salvini da anni tratta i problemi del Paese con slogan populisti e con cialtronesche menzogne. Dalla crisi delle banche nel 2015 fino al Mes pochi giorni fa, ha saputo solo riempire il dibattito pubblico di balle e di slogan utili solo a raccattare facili consensi. E quando ha avuto l'opportunità di governare, se n'è fuggito a gambe levate dopo un anno proprio perché per i populisti contano le chiacchiere, mai i fatti. Dopodiché, invece, sulle regole del gioco, riforme istituzionali e legge elettorale, una democrazia matura ragiona sempre insieme, al di là degli steccati».

Ma sareste disposti a fare un governo di larghe intese con il centrodestra?
«Per avviare una fase costituente non serve fare un governo insieme. Lo può fare il Parlamento. Serve solo la consapevolezza che dopo la fine della Guerra Fredda, la nostra democrazia è "diventata grande": deve decidere da sola cosa vuole essere, e come funzionare. Per 25 anni non ci siamo riusciti. Ma se non lo facciamo, non avremo mai le condizioni per aggredire i veri problemi del Paese».

A proposito, è vero che voi di IV avete proposto a Salvini un patto sulla legge proporzionale al 3% in cambio del voto anticipato?
«No».

Ma voi sosterrete l'idea di Conte di riscrivere insieme l’agenda del 2020? O visto come è andata la vicenda sulle banche considerate il governo al capolinea?
«Sulle banche noi abbiamo detto una cosa molto semplice. Prima di spendere un miliardo dei soldi dei cittadini per salvare una banca occorre capire un po' meglio che cosa si sta facendo e dove si vuole andare. Questo era l'accordo in maggioranza violato da una improvvisa accelerazione venerdì sera. Questioni così serie, in quanto attinenti alla tutela di lavoratori e risparmiatori e alla stabilità del nostro sistema finanziario, non possono essere trattate con superficialità».

Non è che state cercando ogni pretesto per indebolire Conte?
«Dire che le tasse vanno abbassate (e non alzate), e dirlo chiaramente in ogni occasione, è indebolire il governo? O lo è il pretendere il rispetto di un accordo di maggioranza preso 24 ore prima? O proporre un’idea per sbloccare gli investimenti? Ho l'impressione che per alcuni l'unico modo in cui Italia Viva non indebolisce il governo è che rimanga zitta qualsiasi cosa succeda».

Ma per IV vale il dogma del Pd che dopo questo governo ci sono solo le elezioni?
«Per noi vale il dogma della Costituzione, che assegna questa scelta al Capo dello Stato, sentite le forze parlamentari. Detto ciò, crediamo così tanto in questo governo che abbiamo messo sul piatto due obiettivi concreti di medio termine: il piano shock per gli investimenti per il 2020 e la riforma dell'Irpef per il 2021. Noi siamo pronti a lavorarci. Consigliamo a Conte di rendersi disponibile e di intestarseli come governo».