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Marattin: "La riforma del catasto non è una stangata"

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Estratto dell'intervento pubblicato da "il Foglio", 1 ottobre 2021.

Sull’ipotesi di aggiornamento delle rendite catastali – ferme ai valori del 1978 per i terreni e al 1988 per i fabbricati – si è scatenata una caciara degna delle peggiori occasioni.

Chi scrive è genuinamente convinto che il catasto non occupi nessuna delle prime dieci priorità nella riforma del fisco italiano. Non perché il tema non sia di per sé importante, ma perché il sistema fiscale italiano è messo talmente male che ci sono molte altre cose più urgenti a cui dedicare energie e capitale politico. E tutte hanno a che fare con il semplificare e l’alleggerire il peso fiscale su tutto ciò che produce crescita.

Ma ciò non significa che la rappresentazione macchiettistica di queste settimane sia accettabile. Essa dice sostanzialmente due cose: che con una eventuale riforma ci sarà una stangata sulla casa e che essa coinvolgerà tutti i proprietari di immobili. Nessuna di queste affermazioni è vera.

Chi lo desidera può leggere l'intervento completo a questo indirizzo.