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Marattin: "Piano europeo ultima spiaggia. Serve un esecutivo all'altezza"

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Estratto dell'intervista di Luca Monticelli, "La Stampa", 09 gennaio 2021. 

 

«Se perdiamo l'occasione del Recovery Plan saremo responsabili di fronte alle future generazioni, serve un governo all'altezza».

Luigi Marattin, Presidente della commissione Finanze della Camera ed esponente di Italia viva, conferma le tensioni registrate nel vertice di ieri sera.

 

La nuova bozza non basta?

«È positivo aver riconosciuto l'esigenza di rivedere un impianto che un mese fa si voleva far approvare quasi nottetempo. Tuttavia non ci è stata consegnata una nuova bozza di Pnrr, né i progetti. Ma solo 13 pagine di linee guida generali e una nuova tabella con qualche modifica marginale. Con diversi dubbi: ad esempio si parla di 196 miliardi di risorse Ue, eppure nella tabella ce ne sono 188. Non è chiaro l'impiego del Fondo sviluppo e coesione, risorse già nel tendenziale e quindi non aggiuntive».

 

Italia viva chiede anche un impegno sul Mes?

«Chiediamo di avere un governo e una politica economica all'altezza della fase che stiamo vivendo, per l'Italia è l'ultima spiaggia. Il Recovery Plan non deve essere un insieme raccogliticcio di obiettivi vaghi, ma un vero e proprio piano industriale e di ristrutturazione dell'Italia. Con obiettivi, azioni, tempi e modalità di finanziamento. Sul Mes, se qualcuno mi convince che è meglio pagare un prestito lo 0,6% invece che il -0.2%, giuro che gli stringo la mano. Ma me lo deve mettere per iscritto».

 

E d'accordo sulla nomina di un ministro o un sottosegretario per il Recovery plan?

«Sì, credo che debba essere individuata una autorità politica ad-hoc e costituita un'unità di missione presso Palazzo Chigi, composta dal meglio della pubblica amministrazione italiana. Non per bypassare le procedure amministrative, ma per riformarle in via strutturale. E credo debbano essere coinvolte le forze presenti in Parlamento, non per disperdere le risorse tra mille rivoli ma per farle partecipare alla stesura del piano di ristrutturazione dell'Italia».

 

La tabella di marcia del governo sul Pnrr la convince?

«Curioso che dopo aver perso sei mesi con show davanti alle telecamere, o in stanze ben protette dove non si capiva bene chi c'era e chi no, si voglia ora far tutto in una settimana. Se sbagliamo questa partita non ne avremo altre, il Paese rischia di andare a sbattere».