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Marattin: "Parte la riforma fiscale, prima mossa verso un fisco più semplice e pro crescita"

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Estratto dell'intervista di Gianni Trovati, "il Sole 24 Ore", 31 marzo 2021.

L'assegno unico fa «partire di fatto la riforma fiscale», e offre due indicazioni cruciali di metodo e di merito: la semplificazione, e una possibile divisione dei compiti fra i meccanismi di spesa, a cui spetterebbe la redistribuzione, e il fisco, che dovrebbe concentrarsi sulla crescita. Luigi Marattin, presidente della commissione Finanze della Camera, è con il collega del Senato Luciano D'Alfonso l'animatore dell'indagine parlamentare sulla riforma Irpef. Ed è il responsabile economico di Italia Viva, che sull'assegno unico ha puntato molto.

L'assegno unico che ruolo ha nella riforma fiscale?
La riforma parte di fatto con l'assegno unico. Che nasce per contrastare tre cose: la denatalità, prima tra le emergenze di lungo periodo; l'iniquità, perché oggi i figli dei lavoratori autonomi o a bassissimo reddito non ricevono alcun sostegno; e la complessità, visto che gli strumenti di supporto alla famiglia oggi sono molteplici, disomogenei e complessi.

Una semplificazione utile anche per l'Irpef?
Il nostro sistema fiscale deve diventare più semplice, oltre che più leggero. Troppi sottovalutano il costo della complessità. Che non è solo, ovviamente, quello di sottrarre tempo e denaro a cittadini e imprese, ma anche quello di rendere più costoso e meno efficace il contrasto all'evasione. In quest'ottica, ridurre e accorpare spese fiscali, detrazioni per tipologia di lavoro e persino strumenti tributari non più adeguati al mondo in cui viviamo è una delle direttrici che stiamo portando avanti.

L'assegno unico aiuta anche a chiarire la divisione dei compiti fra welfare e fisco?
La riforma fiscale, a mezzo secolo dall'ultima, non può che partire dalle grandi questioni. Una di queste riguarda lo scopo ultimo di un sistema fiscale. Oltre a quello ovvio (raccogliere gettito), dobbiamo chiederci se non sia il caso di riorientare maggiormente il sistema verso l'obiettivo di favorire la crescita. Questo significa fisco leggero, semplice e volto a incentivare il lavoro. In questo quadro, l'essenziale compito redistributivo sarebbe sostenuto non più solo sul lato delle entrate, come avviene ora, ma anche dal lato della spesa; con il vantaggio di potersi basare sul nucleo familiare e sulla situazione patrimoniale, non solo reddituale. Che è la filosofia dell'assegno unico.

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa su "il Sole 24 Ore".