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Marattin:«Niente soldi a chi lavora in nero»

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Intervista a Luigi Marattin per QN-Giorno/Carlino/Nazione del 25/04/2020 (E.Colombo)

«Il reddito di emergenza dei 5 Stelle è pericoloso Diamo risorse ai sindaci, penseranno ai più deboli» «L`idea del ministro Catalfo di un reddito di emergenza per tutti i lavoratori, inclusi quelli in nero, è pericolosa e sbagliata. Esistono strumenti più utili». Parla Luigi Marattin, deputato di Italia viva, mente economica di Renzi.

 

Perché dite no al reddito di emergenza?
«Quello proposto dalla Catalfo è un reddito di cittadinanza bis rivolto ai lavoratori in nero o in grigio. Stabilito che anche loro devono mangiare, se innesti uno strumento che dovrebbe essere temporaneo su uno permanente, poi non lo togli più».

E i motivi concreti?
«Il primo è di ordine generale. Mi rifiuto di vivere in un Paese che si basa sul lavoro nero. Il secondo è tecnico. L`Inps è sovraccarico ed è già andato in tilt, non ce la fa».

Quali le vostre alternative?
«Diamo quel miliardo di euro, forse anche di più, ai sindaci che conoscono le sofferenze e difficoltà dei loro cittadini e saprebbero gestire bene i casi più evidenti di sofferenza ed emergenza alimentare e sociale».

Sempre a fare e disfare, voi renziani...
«Veramente, su sugar tax e piastic tax, cui eravamo fortemente contrari, è dovuta arrivare la crisi Covid per convincere il governo a cancellarle. Questa del reddito d`emergenza per noi è una battaglia di civiltà: l`idea è pericolosa e sbagliata. Nel contesto di una manovra da 55 miliardi, diciamo la nostra».

Aiuti alle imprese. Che fare?
«Finora abbiamo, giustamente, giocato in difesa, per far galleggiare il sistema economico, che ha ora un assoluto bisogno di ripartire. Nel DL Aprile dovremmo sostenere le imprese nello sforzo di ripartenza abbattendo i costi e operando una semplificazione senza precedenti».

Il Consiglio Ue ha varato, tra gli altri, il Mes. Contento?
«Il Consiglio Ue è andato come ci aspettavamo. Ora la Ue dispone di un attacco a tre punte (Mes, Bei e Sure), di cui il primo è senza condizionalità. Inoltre, c'è un'altra `punta` che sarà pronta presto, il Recovery fund. All`Italia le `tre punte` servono tutte e vanno usate»