Estratto dell'intervista di M. Gal., "Corriere della Sera", 9 giugno 2020.
Gli Stati generali sono utili?
«Il premier ha diritto a individuare le forme di riflessione più opportune — risponde Luigi Marattin, vicecapogruppo di Italia viva alla Camera —. Certo, storicamente le occasioni di questo tipo sono sempre state più utili per le photo-opportunity che non per la sostanza. A maggior ragione se organizzati in una settimana. Speriamo stavolta non sia così».
Possono aiutare a definire il nostro Recovery plan?
«Occorre capirci su quali siano le 3-4 cose (non too) da fare nei prossimi mesi al fine di avere un tasso di crescita che ci consenta di riassorbire in fretta l'enorme debito pubblico che avremo nella fase post-Covid. Quanto al Recovery plan, sono tra i pochi che invita alla cautela. La proposta della Commissione (che giudico ottima) deve essere approvata all'unanimità dal Consiglio europeo. Personalmente discuterò di come spendere quei soldi solo dopo che ciò avverrà».
Conte ha bisogno di aiuto o è in grado di gestire questa fase e fare una sintesi?
«Noi di Iv un'idea su quali siano quelle 3-4 cose ce l'abbiamo: riforma fiscale complessiva all'insegna di semplicità e riduzione del carico, piano choc per gli investimenti pubblici, riforma del diritto amministrativo per abbattere davvero la burocrazia, riforme istituzionali per diventare un paese dove quando un governo si insedia ha la ragionevole aspettativa di durare 5 anni. Se e quando Conte vorrà ascoltare i dettagli delle nostre proposte, non ha che da convocarci. Di molte, tra l'altro, già li ha da mesi».
Chi lo desidera, può continuare a leggere l'intervista sul "Corriere della Sera".