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Marattin: «Errore frenare i consumi. I dem non siano partito pro tasse»

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Marattin:«Errore frenare i consumi I dem non siano partito pro tasse»
Intervista a Luigi Marattin, di Maria Teresa Meli, Corriere della Sera, 1 ottobre 2019

Onorevole Luigi Marattin, perché voi di Italia viva dite no alla rimodulazione dell`Iva?
«Perché siamo convinti che in questo momento in Italia non ci sia bisogno di più tasse sui consumi, di qualsiasi bene o servizio. Le politiche del precedente governo ci hanno portato a crescita zero, che significa redditi fermi. E se i redditi sono fermi e i prezzi salgono non è un buon affare dal punto di vista macroeconomico. E neanche dal punto di vista politico, visto che un mese fa abbiamo detto che davamo vita a questo governo per evitare l`aumento Iva. E se la politica vuole riacquisire credibilità presso i cittadini deve cominciare a mantenere quello che promette».

Perché non volete ridurre il cuneo fiscale, operazione che, secondo il Pd, metterebbe soldi nelle tasche degli italiani?
«Perché non ha alcun senso aumentare l`Iva di 5 miliardi a gennaio e poi ridurre il cuneo fiscale di 2,5 miliardi a luglio; un intervento, quest'ultimo, che si tradurrebbe in pochi euro al mese in più in busta paga. Noi nella scorsa legislatura abbiamo speso i 6 miliardi all'anno nella riduzione delle tasse sul lavoro (io a favore di lavoratori e 6 delle imprese), quindi non credo siamo sospettabili di non voler diminuire le tasse su chi lavora e produce. Ma in un contesto di risorse scarse, vogliamo far le cose per bene, evitando di impegnare risorse in interventi insufficienti. Piuttosto, chiediamo di approvare subito una legge delega per rifare daccapo l`Irpef». 


Dovevate scontrarvi con Salvini e vi state scontrando con il Pd.
«Questo non è "scontrarsi", è ragionare insieme su cosa sia meglio per il Paese. Poi certo, spero che Pd non torni a essere il partito delle tasse, non 
farebbe onore alla sua storia recente».

Voi dove rimediereste i soldi che mancano?
«Se vogliamo - e noi siamo certamente d`accordo - iniziare subito una riduzione del cuneo fiscale, 
allora agiamo su uno degli errori più gravi del precedente governo: aboliamo quota 1oo, un intervento ingiusto sia verso i giovani che verso i lavoratori che svolgono lavori gravosi e usuranti, che si vedono così accomunati a ogni altro tipo di lavoro quando, nella nostra idea, dovrebbero essere privilegiati nelle opportunità di prepensionamento».

Franceschini dice che l`aumento dell`Iva non era previsto.
«L'altro ieri Franceschini proponeva di aumentare di 5 o 7 miliardi il gettito dell'Iva. Se ha cambiato idea buon segno».