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Marattin: "Flat tax? Non si può raccontare fandonie e non essere sanzionati"

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Intervista di Marcello Feola, Il Piccolo Al, 3 settembre 2022

«Siamo convinti che in Italia, con l'attuale bipolarismo trainato dagli estremi, non ci sia spazio per una forza realmente liberale, democratica e riformista?»: Luigi Marattin, membro di Italia Viva e presidente della 6/a Commissione Finanze della Camera dei Deputati, è stato ieri ad Alessandria per confrontarsi con Giovanni Barosini, coordinatore provinciale di Azione e, come lo stesso Marattin, candidato- oltre che all'uninominale - al proporzionale della Camera nel nostro Collegio (Marattin nella prima posizione del listino, Barosini in terza).

Onorevole Marattin, c'è chi dice - specialmente nel campo del centro sinistra - che la scelta di una 'terza via' finirà per regalare queste elezioni alle destre. Cosa ne pensa?

«II bipolarismo, in Italia, ha ormai fatto il suo tempo. Da un lato c'è una destra che dice no al mercato e alla concorrenza e che guarda a Orban e Trump, dall'altro una sinistra che non perde il vizio di mettere insieme tutto e il suo contrario, fin dai tempi della 'gioiosa macchina da guerra' di Occhetto. Così, però, non si governano una società e un Paese. Abbiamo ritenuto di dover offrire agli italiani un'altra opzione».

Quale?

«Vogliamo parlare a quegli italiani, e non sono pochi, che ritengono che aver fatto cadere il Governo Draghi sia una sciagura. Vogliamo parlare a quegli italiani che, tra guerra, inflazione è caro energia', sono convinti ci voglia un Governo serio e autorevole, che solo Mario Draghi con la sua Agenda può proporre. Ecco perché, se avremo una forza parlamentare sufficiente, andremo dal presidente Mattarella a dire che il nostro appoggio potrà esserci solo per un'altra Amministrazione Draghi. Nel medio periodo, invece, abbiamo l'obiettivo di dare all'Italia un partito nuovo, perché l'unione tra Azione e Italia Viva non è un semplice cartello elettorale, ma l'embrione di un movimento liberale, democratico e riformista di cui, in un bipolarismo tanto scassato, c'è estremamente bisogno».

Che autunno si aspetta?

«Complicato: aziende e famiglie avranno bollette dalle 4 alle 10 volte più alte ed evidente che così non si può andare avanti. Molte realtà annunciano la chiusura, altre cercano di resistere ma il problema non nasce oggi: c'è stato un tempo in cui produrre energia con le rinnovabili costava e con il gas no. Ora il rapporto si è invertito e il prezzo del gas è esploso, ma non solo per il conflitto in Ucraina: la pandemia ha congelato domanda e offerta e quando si è ripartiti la prima è andata estremamente più veloce della seconda, causando i rincari delle materie prime. Se poi ci mettiamo che la Cina ha cominciato a chiudere le sue centrali a carbone per domandare gas, in un'era in cui non se ne è più cercato del nuovo, ciò ci deve far capire quanto pericoloso sia usare la transizione ecologica come slogan, invece che come rivoluzione da accompagnare».

Come calmierare i prezzi?

«Prendiamo il Gestore dei servizi energetici Spa (Gse), che è controllato dal Mef, e facciamogli comprare energia. Al gas, se non ci pensa l'Ue, non possiamo mettere un tetto, ma se incentiviamo le rinnovabili premiando chi le produce, alla lunga il costo medio del primo si abbasserebbe. Ed è un provvedimento che si può fare subito. Il nostro obiettivo principale è quello di mettere soldi nelle tasche di cittadini e imprenditori per pagare le bollette. Pensiamo all'opportunità dei fringe benefit ai dipendenti: l'ultimo decreto Governo Draghi ha raddoppiato la soglia esentasse portandola a 516 euro l'anno; noi proponiamo di arrivare fino a 2mila euro, perché aziende e dipendenti stanno usando molto tale strumento».

C'è chi parla di ritorno al nucleare...

«Guardiamo i Paesi del G7 o del G20: siamo sicuri di essere noi i più furbi di tutti? Abbiamo commesso un errore negli anni Ottanta sull'onda delle emozioni di Chernobyl, rinunciando a una eccellenza che avevamo, adesso è ora di riprendere il discorso con una visione a lungo periodo: il mix energetico del futuro non potrà fare a meno di fonti complementari e chi dice che sarà tutto rinnovabile' sta sognando, perché queste non possono essere immagazzinate. E per coprire il fabbisogno complessivo cosa utilizziamo, carbone e petrolio che inquinano o il gas che abbiamo visto quali implicazioni può avere? La nostra risposta è nucleare più tecnologie 'cattura Co2'».

Oggi, però, per far fronte al boom dei prezzi. solo l'Europa può dare una mano.

«Il tetto sul gas è fondamentale, pur non privo di rischi. L'Ue è un acquirente potente della Russia, che non a caso sta bruciando parte della sua materia. Draghi stava percorrendo la strada prima che qualcuno decidesse che in Europa ci dovessero andare, forse, Meloni, Tramonti e Borghi...»

Cosa pensa della tanto sbandierata flat tax?

«Che non esiste nessun Paese al mondo in cui si permette a un partito di raccontare fandonie senza essere sanzionato. Qualcuno ha mai letto realmente la proposta della Lega? Io l'ho fatto e si tratta di un sistema Irpef a 18 aliquote. Diciotto. Si passa a un reddito familiare, e non più individuale, in un sistema che costerebbe miliardi. Su un tema così importante si sta giocando la campagna elettorale e sono disposto ad andare impresa per impresa e casa per casa a chiedere fino a che punto si è disposti a farsi prendere in giro. Ma perché in politica ciò che si è fatto non conta mai? Il centrodestra ha governato il Paese, escludendo il 1994, due volte: dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2011, sempre con ampie maggioranze. Sapete cosa è accaduto alla pressione fiscale? Secondo l'Istat, nel primo caso è aumentata dello 0,2%e nel secondo dello 0,1%. Certo, si tratta di movimenti minimi, ma non di cali. Al contrario, tra il 2013 e il 2018 (con Letta, Renzi e Gentiloni presidenti del Consiglio, nda), sempre secondo l'lstat la pressione fiscale è scesa dell'1,7% senza contare gli 80 euro, del 2,3% comprendendoli. A parlare, in politica, devono essere i fatti».