parlamento fisco

Marattin: «Attuare le riforme del Pnrr»

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

L'intervento su "Verità&Affari", del 23 aprile 2022.

Da un lato ci sono i soldi del Pnrr e gli aiuti alle famiglie, dall`altro le riforme che da anni il Paese attende. Incluse quelle del Ddl concorrenza, nuovo terreno di scontro politico con oltre 1100 emendamenti.

Tutti sanno che le riforme vanno fatte, ma non si fanno. «Nel Pnrr ci sono le riforme che da trent`anni ci rifiutiamo di fare. Abbiamo accettato di farle in cambio di 200 miliardi - spiega il presidente della Commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin (Italia Viva) - Ma le tiriamo fuori all`ultimo momento (oggi evasione e scuole) perché sembriamo farle per costrizione e non per esplicita volontà delle forze politiche». Dal canto suo Marattin, è convinto che le riforme siano «utili ed essenziali», ma spesso e volentieri la classe politica le vive, «nella migliore delle ipotesi come una imposizione esterna». E non come uno strumento per cambiare il Paese. Magari ricavando alcune decine di miliardi da investire riducendo gli sprechi nelle pieghe di 920 miliardi di spesa pubblica. «Il Pnrr era chiaro conclude - il contributo economico (molto sostanzioso) veniva dato a seguito di precise condizionalità, vale a dire di un programma definito di riforme per aumentare produttività e competitività. Nessuno ci ha obbligato ad accettare, ma lo abbiamo fatto facendo saltare tappi di champagne e facendo a gara per chi si accaparra il merito di "aver portato a casa 200 miliardi"». A breve rischia di esserci il redde rationem.