L'intervento pubblicato da "il Giornale di Calabria", 31 dicembre 2020.
"Nella giornata di ieri ho inviato una lettera al Presidente Conte, per invitarlo a sanare entro il 31 dicembre il grave vulnus consumato ai danni degli dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità calabresi". Lo afferma, in una nota, il senatore di Italia Viva, Ernesto Magorno.
"Inopinatamente, la commissione bilancio prima e la Camera dei deputati poi, con l'avallo del governo - aggiunge Magorno - hanno cancellato la norma di salvaguardia e di tutela per questi lavoratori. È tragicamente grave quanto avvenuto. Nel mentre, si toglieva certezza e prospettiva a tante famiglie, si distribuivano centinaia di milioni di euro in mance inutili a tanti deputati e lobbisti che assediavano e intralciavano i lavori parlamentari. Nessuno può immaginare di scaricare sui sindaci o altri amministratori locali le follie legislative, i veti e l`inefficienza dei ministeri. I Sindaci, non hanno scudi che li proteggono dalla Corte dei Conti. Ho chiesto un intervento del Presidente del Consiglio che deve materializzarsi hic et nunc. La vita dei cittadini e allineata con l'orologio, così come le loro esigenze. La giornata e composta di 24 ore. La politica ogni tanto pretende di farla diventare di 72. Chi ha tempo non aspetti tempo. I sindaci calabresi quello che possono fare oggi lo hanno fatto ieri. Per i precari calabresi quello che dovrebbe essere fatto fra qualche mese deve essere fatto oggi".
"Nella missiva - dice ancora il senatore di Italia Viva - avevo avvisato il Presidente che in alternativa sarei stato costretto a valutare negativamente l`intera manovra finanziaria, non avendo io i normali strumenti e le prerogative delle procedure parlamentari, strozzate dal voto di fiducia. La Calabria non può essere schiacciata e umiliata, non può essere abbandonata, non può essere derisa e oltraggiata".
"Oggi ho avuto rassicurazioni istituzionali - conclude Magorno - che entro domani la questione sarà risolta. Mi fido delle istituzioni e quindi mi appresto a votare la fiducia. La fiducia nella vita è una cosa seria. Viene concessa, ma può essere ritirata se tradita. Io non ci sto ai balletti della politica. Io sono un uomo libero, un riformista vero, un calabrese fiero, serio, lineare e ove la fiducia che oggi darò sarà mal riposta, sarà irrevocabilmente ritirata".