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Magorno: "Copasir al lavoro su disinformazione Russia, faro sui social"

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L'intervista al Segretario Copasir, pubblicata dall'"Adnkronos", 7 giugno 2022.

Ha suscitato molte polemiche il pezzo del Corriere sui 'putiniani d'Italia' che, secondo lo stesso quotidiano, sarebbero al centro di un dossier dei servizi sulla propaganda filorussa. Propaganda sulla quale il Copasir sta svolgendo un'indagine. Lei che ne pensa di questa lista, bollata da qualcuno come 'lista di proscrizione'?
"Il Copasir lavora senza sosta per la sicurezza dell'Italia. Da parte nostra non esiste nessuna "lista di proscrizione", abbiamo però il dovere di fare piena luce in questo periodo complesso. Perciò abbiamo avviato un'indagine conoscitiva sulla disinformazione e sulle ingerenze straniere. Il fine del nostro lavoro è la tutela della sicurezza che passa anche dell’informazione".

Il presidente del Copasir ha detto di aver letto la lista sul giornale. C'è stata una fuga di notizie? Rispetto a questo chiederete un approfondimento nei servizi o qualche audizione specifica?
"Lavoreremo nello spirito che ci contraddistingue, quindi, se necessario, siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione per fare chiarezza su questa vicenda così come su tutte le questioni che meritano essere approfondite per garantire il bene del Paese".

Al di là della lista dei nomi, da settimane il Copasir si sta occupando del tema della propaganda russa, già dall'emergenza Covid (con tutte le polemiche sulla missione 'Dalla Russia con amore') fino al conflitto in Ucraina. Come agisce la disinformazione russa e come fare per contrastarla? Come conciliare lotta a fake news e libertà di informazione?
"Il tema della disinformazione non è nuovo, ha radici lontane che risalgono alla prima invasione dell'Ucraina ed anche prima: nel libro di Matteo Renzi “Il Mostro” è citato un episodio eclatante riguardo a come il Cremlino tentava di manipolare la campagna referendaria in Italia con servizi falsi su “Russia Today”. Come abbiamo evidenziato in un nostro documento, la macchina della disinformazione ha avuto, purtroppo, effetti importanti anche nel nostro Paese. Proprio per questo, considerando il contesto attuale, è necessario tenere alta l'attenzione perché è in gioco la tenuta della nostra democrazia. La prima forma di contrasto è la consapevolezza. Per quanto riguarda le fake news è inutile nascondere che siamo in un contesto di guerra ibrida e i social amplificano questo pericolo. Proprio per questo sarà necessario accendere un faro anche sul ruolo dei social in questa fase delicata per il mondo".

Come commenta le accuse lanciate dall'ambasciatore russo in Italia Razov di "dubbia moralità" contro le autorità pubbliche e i media italiani e il report in cui si denuncia una presunta campagna russofoba in corso in Italia?
"L'atteggiamento dell'Ambasciatore Razov è quello di una persona che non accetta la libertà che contraddistingue la nostra democrazia. Non è la prima volta che pronuncia parole contro il nostro Paese. Per il resto c'è poco da commentare: si tratta di tentativi di ingerenza gravi che vanno rispediti al mittente".

Il Copasir ha chiesto anche un'informativa sull'attività di Antonio Capuano, dopo le rivelazioni del piano di pace di Matteo Salvini. Su questo fronte come pensa debba agire il Comitato?
"Il Comitato deve agire come sempre ovvero nel solo interesse dell'Italia. Come ha sottolineato il Presidente Urso, il Copasir in questa fase ha attivato le procedure necessarie per verificare che i servizi abbiano fatto tutto il necessario per tutelare il nostro Paese".