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Luca Di Egidio: "Le idee migliori venivano bloccate"

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"Troppi Dem gelosi del consenso Le idee migliori venivano bloccate": intervista a Luca Di Egidio, di P.D.L. per Il Tempo, 14 ottobre 2019 

«Lasciare amici con cui hai condiviso anni di militanza non è mai semplice, ma il Pd rappresenta un'idea di partito in cui non mi riconosco più». Parla Luca Di Egidio, 24 anni tra qualche giorno, consigliere nel VII Municipio a Roma eletto con oltre 950 voti. Anche lui, sabato mattina, è salito sul palco del Cinema Adriano nel battesimo del movimento di Renzi nella Capitale.

Dopo quanti anni nel Pd?
«Ho cominciato a militare una decina d'anni fa, a 14 anni, però ho preso la tessera soltanto nel 2014, quando Renzi è diventato segretario vincendo le primarie».

Perché questa scelta di aderire ad Italia Viva?
«Lo dico chiaramente: non ne potevo più di liti, contrasti, correnti. Di persone che ti frenano perché sono gelose del proprio consenso e di una tua idea che può funzionare. Non credo sia questa quell'idea di sinistra adatta ai tempi. E poi c'è anche un tema di coinvolgimento».

Cioè?
«Va bene, senz'altro, la declinazione territoriale dei circoli. Meno l'idolatria del circolo! Se aspetti che un giovane si avvicini al tuo circolo, oggi non hai un gran futuro. Siamo noi a dover andare nelle scuole, nelle università, nelle associazioni, a promuovere la nostra idea di Paese e cercare di far avvicinare a noi chi ha voglia di impegnarsi. La piega che il Pd ha preso negli ultimi tempi è quella di un partito novecentesco, con troppe liturgie. Non può funzionare».

Su Roma, tra venerdì e sabato, sono emerse due idee contrapposte, tra voi e il Pd. Zingaretti dice che la Raggi non si deve dimettere. Voi invece siete per la fine dell'Amministrazione Cinque Stelle. Le opposizioni di sinistra in Campidoglio sono due oppure ormai siete soltanto voi?
«Non ho alcun dubbio sul fatto che Virginia Raggi sia il peggior sindaco che Roma abbia mai avuto. L'esperienza dei Cinque Stelle a Roma ha visto il no alle Olimpiadi e agli investimenti. Non ci sono margini per riconoscere qualcosa di buono. Mi auguro che il Pd non scenda a patti, attraverso qualche accordicchio».

Zingaretti ha anche aperto ad alleanze con il Pd. Se questo accadesse a Roma, Italia Viva presenterebbe un proprio candidato sindaco?
«Scenario che al momento non esiste. Siamo nel campo della fantapolitica ed è inutile commentare. Comunque non voglio credere che il Pd sia davvero propenso a stringere un accordo con chi ha espresso un tale malgoverno della Capitale. Sarebbe gravissimo».