La notizia pubblicata da "Il Secolo XIX", 20 giugno 2021.
"Presidente si occupi di Autostrade e sblocchi lei la situazione della Liguria: partiamo con la Gronda e il Tunnel della Fontanabuona. E sospendiamo i pedaggi fino a quando ci sono i disagi per chi viaggia dovuti alla messa in sicurezza". Si rivolge direttamente a Mario Draghi, la deputata Raffaella Paita, presidente della Commissione trasporti, nella lettera aperta sul tema delle infrastrutture e delle concessioni autostradali. Una scelta precisa, anche per smuovere, con un intervento del premier, un ministero, il Mims, poco concentrato sulle vicende delle martoriate autostrade della Liguria. Ma anche Giovannini, dopo i suoi predecessori De Micheli e Toninelli, rischia di finire impantanato nel Vietnam infrastrutturale ligure, tra opere che non partono e manutenzioni d`emergenza.
"La Liguria sconta la fragilità e l'inadeguatezza del suo sistema infrastrutturale. Questa fragilità è venuta al pettine nell'immane tragedia umana del Ponte Morandi", scrive Paita rivolgendosi a Draghi, "Quell'evento sconvolgente è stato devastante anche per le conseguenze provocate sul piano della gestione infrastrutturale. Ha innescato la spirale dell`ipocrisia demagogica e della retorica della revoca. I risultati ci hanno fatto toccare con mano che cosa succede quando si lascia la strada del realismo e della serietà per avventurarsi nel territorio del populismo: l`unico a pagare è stato lo Stato, sotto forma di risarcimenti miliardari al concessionario".
Secondo Paita "anche se la vicenda sarebbe dovuta finire in modo ben diverso, questo oggi è un dato di fatto. Da qui, dunque, è inevitabile partire". Ma il cambio di gestore "non assicura di per sé la svolta di cui la rete autostradale ligure ha bisogno... Non sono chiari i nuovi contenuti industriali del progetto. In sostanza come verrà gestita la rete? Da chi? Con quali nuove professionalità? Con quali nuovi investimenti? C`è poi un altro tema. Se è vero che non si può fare a meno del privato, è altrettanto vero che il concessionario deve essere controllato meglio dallo Stato". B
asti pensare ai ritardi sull`entrata in funzione di Ansfisa, l`agenzia nazionale sulla sicurezza delle infrastrutture stradali prevista proprio con il Decreto Genova. Segue la considerazione sulle continue emergenze in ambito viabilistico: "La vita dei cittadini liguri è logorata ogni giorno dagli interminabili disagi provocati dai ritardi con cui si sono organizzati i cantieri", ricorda la presidente della Commissione trasporti, "ma anche dalla mancanza di una strategia infrastrutturale che consenta alla Liguria di riprendersi sul piano industriale e turistico. E su questi aspetti si fa ancora più fatica a percepire segnali di svolta". La ricetta? "Alla Liguria servono opere nuove e il coraggio di realizzarle", secondo Paita. "Confidiamo in lei e le chiediamo per questo di sbloccare le prime due infrastrutture vitali e indispensabili per rompere l`isolamento della regione: la Gronda di ponente e il tunnel di ValFontanabuona. Ovvero, due porte, a est e a ovest, capaci di liberare Genova dalla pressione dei flussi. Confidiamo in lei perché, finalmente, lo Stato imponga ai concessionari i controlli necessari a garantire la sicurezza che finora è mancata".