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Leopolda 10: Matteo Renzi apre i lavori della prima serata

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Con Matteo Renzi, sul palco, le giovanissime allieve della scuola "Meritare l'Italia" ed i prof Marco Fortis e Fabio Pamolli.

"Un'Italia Viva-c'è": Matteo Renzi sceglie il cartellone realizzato dai simpatizzanti di Pomigliano per aprire il suo intervento iniziale, durante la prima serata della Leopolda 10.

Sold out la platea: un ringraziamento, da parte di Renzi, va a chi segue i lavori dall'esterno della Stazione Leopolda, perché la sala ha registrato il tutto esaurito.

"Doveva essere l'edizione dei flop: un abbraccio a tutti coloro che nell'ultima settimana hanno fatto propaganda affinché non venisse nessuno", prosegue Renzi, scherzosamente. "La Leopolda del decennale ci porta a guardarci indietro. 10 anni fa sembrava impossibile riempire questa sala. Oggi dimostriamo che c'è un popolo che non ha paura di dire quello che pensa, che è forte quando le cose vanno bene, ma anche quando ci dicono che vanno male. Questo popolo c'è", spiega Renzi.

"Un popolo vivo, anzi vivace, col quale tocca fare i conti. Questo è un luogo di libertà, dal quale sono passati amici che poi ci hanno lasciato, ma anche un luogo dove si ritrova chi è stanco del qualunquismo e del populismo". "Ci sono persone che hanno segnato la storia di questi 10 anni", spiega Renzi, ricordando l'amico Tiberio, il fotografo cui è dedicata una mostra all'interno della Stazione.

"Tra le tante persone che vorrei ricordare, vorrei che la prima fosse un magistrato, che per anni ha lavorato con noi, passando anche da qui, dalla Leopolda: Raffaele Cantone, un esempio internazionale, con l'Autorità Nazionale Anticorruzione, lanciata dal nostro Governo. Oggi le sue dimissioni sono passate sotto silenzio: Raffaele lascia il suo servizio al Paese, da qui parte il grande applauso della Leopolda al suo lavoro e a quello di tutti coloro che lavorano per combattere la corruzione".

Renzi procede poi nel delineare il programma dei prossimi giorni: "oggi partiamo con un collegamento internazionale; non possiamo chiudere gli occhi dinanzi a ciò che sta accadendo in Kurdistan, perciò ci collegheremo con Kobane: noi siamo dalla parte delle ragazze curde, dalla parte del popolo curdo, contro l'invasione turca".

"Poi ragioneremo di futuro: ambiente, sostenibilità, innovazione, insomma, un'alluvione di idee", spiega Renzi.

Il passaggio successivo è una stoccata ai retroscena di stampa, secondo i quali Renzi sarebbe intenzionato a far cadere il Governo Conte 2: "un mese fa abbiamo contribuito a far nascere questo Governo, dire che non vogliamo far aumentare l'Iva non significa volerlo far cadere. Noi lanciamo idee, non ultimatum. L'idea è la sostanza della politica. Senza idee la politica è solo mercimonio di poltrone. Ecco perché la Leopolda è diversa: perché qui lanciamo idee".

Non manca il rimando al confronto televisivo con Matteo Salvini, andato in onda su Rai1, la sera del 15 ottobre, durante Porta a Porta: "è normale che ci siano confronti tv, in cui due leader politici si affrontano. Quel che non è normale è assistere a monologhi tv di politici, con giornalisti che fanno di fatto da alter ego del politico che hanno dinanzi. Dobbiamo recuperare il gusto dei confronti tv: il giornalista fa l'arbitro, noi facciamo i confronti, con libertà e tranquillità".

C'è spazio anche per il tweet di Salvini, nel quale il leader della Lega ribadiva di aver avuto un malore, a causa degli insulti di Renzi. "Dire che è colpa dei nostri insulti significa dare un messaggio di odio. Noi non siamo quelli che odiano. Non saremo mai quelli che attaccano un nemico. Noi spieghiamo perché sui temi la pensiamo in modo diverso".

Renzi passa poi a parlare della Bestia, l'ormai celebre struttura social che supporta l'attività web di Matteo Salvini, introducendo un simpatico video, ripreso da un episodio de i Griffin, che scherzosamente prende in giro i tormentoni della comunicazione politica.

Matteo Renzi procede poi nel delineare le due successive giornate della Leopolda, ricordando i molti interventi in programma, da quello della ministra Elena Bonetti a quello della ministra Teresa Bellanova.


Accanto a Renzi, salgono poi sul palco le giovanissime partecipanti della scuola di formazione: Arianna, 21 anni, fondatrice dei Millennial; Benedetta, romana, 27 anni, studentessa, ex segretaria pd di Anguillara Sabazia, con un passato doloroso: la perdita di sua madre durante il terremoto di Amatrice; Gessica, umbra, studente a Roma, startupper, ex membro della direzione pd, e Danja Stocca, ventenne di Savona che in estate aveva partecipato alla scuola di incontri e formazione di Matteo Renzi “Meritare l'Italia”. 

Si passa poi al toccante momento del collegamento con il Kurdistan, via Skype, un momento che ci consente di assistere ad una testimonianza diretta, fornita dalla comandante Nasrin Abdalla, che ci parla di civili, anche bambini, costretti ad abbandonare le loro case, a causa del bombardamento. "Siamo con voi", le dice Matteo Renzi, "voi rappresentate la libertà, contro l'aggressione del presidente Erdogan". "Torneremo a visitare Kobane - promette Renzi - liberata grazie al vostro coraggio": la sala si scioglie in un lungo applauso di incoraggiamento per le combattenti curde.

Segue un momento di saluto istituzionale con il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, che spiega di essere felice di dare il benvenuto a Firenze al popolo della Leopolda. "Da venti giorni - spiega Nardella - i giornalisti mi chiedono se sarei venuto o no qui alla Leopolda. Lo dico orgogliosamente: alla Leopolda non ci sono nemici. I nemici vanno trovati nella destra sovranista". Nardella plaude all'iniziativa di Italia Viva di favorire la piantumazione di alberi, una iniziativa che potrebbe dare il via ad altre iniziative simili, a favore dell'ambiente. "Sono qui - prosegue Nardella - perché ho sempre ammirato le persone che mettono entusiasmo in ciò che fanno. Quando un giovane, o un meno giovane, chiede di iscriversi ad un circolo, non bisogna chiedere con chi sta, ma quali idee ha. Sono le idee a fare la differenza. Siamo qui per costruire ponti e occasione di confronto". "Auguro al popolo della Leopolda di dare all'Italia un grande messaggio di ottimismo e speranza", conclude Nardella.

Dopo il sindaco, viene introdotto il professor Marco Fortis, già consigliere di Matteo Renzi, durante il suo Governo, nonché docente presso l'Università Cattolica in Economia industriale e commercio estero. "Come mai è stato fatto un errore così grande, come quello di aver sprecato il momento di crescita economica, successivo ai precedenti momenti di recessione, con politiche assistenziali?", si chiede Fortis, che condivide con il pubblico della Leopolda una serie di dati e grafici, esplicativi dell'attuale situazione economica.

Anche Fabio Pamolli, di Human Tecnopole, che sale sul palco per il successivo contributo, dedica il suo intervento alla situazione economica attuale: "siamo immersi in una fase storica, in cui dobbiamo guardare vicino, per vedere lontano. Dobbiamo inquadrare una visione di fondo, per capire chi siamo". 

Renzi riprende il microfono, ringraziando per i due interventi degli accademici e anticipare la volontà di Italia Viva di condividere proposte per l'economia italiana, "affinché si parli di numeri, non si vada a casa".

È la volta del prof Renato Mazzoncini, ex ad di Ferrovie dello Stato, il cui intervento è dedicato allo sviluppo delle infrastrutture, in un'ottica di sostenibilità: "il settore trasporti è il secondo peggiore per emissioni di Co2", ci ricorda Mazzoncini, che suggerisce al pubblico della Leopolda di prestare attenzione alla mobilità condivisa, come aiuto alla riduzione di emissioni di gas dannosi. Mazzoncini ci invita a guardare al futuro, mostrando al pubblico della Leopolda i mezzi di trasporto cui si sta già lavorando all'estero, come l'Hyperloop.

"Città smart: città in cui tutti ci sentiamo più sicuri, in cui tutti ci sentiamo a nostro agio, con una mobilità diversa e sostenibile, con emissioni zero. Città dove le imprese operano in maniera semplice e la PA non è una battaglia continua. Città socialmente integrate, dove diversità ed inclusione portano ad una migliore qualità della vita. Un sogno? No, anzi, è qualcosa di fattibile, grazie ad una visione a lungo termine": anche l'intervento di Gioia Ghezzi, vice presidente di Assolombarda con delega alle Smart Cities, porta la Leopolda a volgere lo sguardo verso il futuro. 

Tommaso Pellegrino e Maria Chiara Gadda, un sindaco e una parlamentare, arrivano sul palco per parlare del progetto Green Act, ovvero il piano di investimenti verdi: apre Gadda, esponendo i punti della legge contro lo spreco alimentare, mentre Pellegrino focalizza il suo intervento sulla sostenibilità ambientale, parlando dell'ambientalismo del sì, della tutela e della valorizzazione del patrimonio ambientale. "Due storie di vita diversa, ma due simboli di Italia Viva: hanno idee, progetti, credono nella possibilità di creare politiche ambientali attive", commenta Matteo Renzi.

È ancora la volta di un prof, David Chiaramonti, Ingegnere Meccanico, Dottore di Ricerca in Energetica, Professore presso l’Università di Firenze per il corso Energie Rinnovabili, il cui compito è portare la testimonianza del gruppo di ricerca di cui è coordinatore, il cui laboratorio ha sede nel Mugello, la cui attività è rivolta allo studio delle energie, in rapporto con la sostenibilità ambientale.

Digitale: Stefano Quintarelli e Paolo Barberis portano le loro testimonianze, da imprenditori e, nel caso di Quintarelli, ex parlamentare e membro dell'Agenzia per il Digitale voluta da Matteo Renzi. Parole d'ordine: semplificare, disintermediare, investire nelle necessarie infrastrutture, formazione nella cultura digitale. Insomma, le sfide per i prossimi 10 anni. Un confronto fra pesi massimi del digitale italiano, cui prende parte anche Matteo Renzi, spaziando dalla legislazione in ambito digitale, passando per lo sviluppo delle AI, fino agli interrogativi posti dall'interazione fra partecipazione civile e algoritmi.

Matteo Renzi chiude riassumendo gli appuntamenti del sabato e ricordando che restano poche ore per votare il proprio simbolo di Italia Viva preferito. Ma le ultime parole e gli ultimi applausi sono per gli amici del popolo curdo: siamo con voi!

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