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Legge contro l'omofobia, Scalfarotto: "Spero che finalmente si proteggano le vittime"

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Estratto dell'intervista di Flavia Amabile, "la Stampa", 3 agosto 2020.

Sette anni fa Ivan Scalfarotto fu il relatore della legge contro l'omofobia. Oggi è sottosegretario agli Esteri, parlamentare di Italia Viva e candidato alla presidenza della Puglia con una coalizione che comprende Azione e +Europa.

A chi sta combattendo oggi consiglia di non chiudersi ai compromessi perché le leggi è meglio farle che rifiutarle quando si tratta di diritti. E chiede ai leader politici di metterci la faccia, altrimenti il percorso del ddl Zan rischia di trovare ancora molti ostacoli.

Una legge pericolosa.
«A me sembrano norme di buon senso e civiltá su cui dovremmo essere tutti d'accordo: che l'odio, la violenza e la discriminazione non possono essere accettate nella nostra comunità».

Si è discusso su molti punti, con un acceso dibattito che ha lacerato anche le donne.
«Per quel che riguarda la polemica sull'identità di genere, penso che sia ingiustificato: sostenere che in questo modo si consente agli uomini di occupare gli spazi delle donne vuol dire non conoscere la realtà di chi si sottopone a un cambiamento di genere. Non è un capriccio: vuol dire intraprendere un percorso molto doloroso e difficile da un punto di vista fisico e psicologico. Nessuno lo affronta per un vezzo».

E che cosa pensa della misoginia? Era giusto inserirla?
«Da un punto di vista strettamente tecnico, ritengo che più l'elefante è grande più è facile colpirlo, quindi più elementi si inseriscono, più diventa complessa e difficile l'approvazione di un provvedimento. Dal punto di vista politico mi fido della valutazione di una persona esperta come Laura Boldrini».

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa su "la Stampa".