lavoro salute paese

La Spezia, patto antivirus fra Asl e Fincantieri. Paita: "Campagna di screening indispensabile"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

L'intervento pubblicato da "il Secolo XIX", 26 novembre 2020.

Il protocollo tra Asl5 e Fincantieri è stato presentato nella sua forma definitiva ed è pronto per essere attuato. Sarà firmato forse già oggi per avviare lo screening a tappeto sugli operai di azienda e indotto. Al Muggiano i dipendenti potranno essere sottoposti volontariamente, a test antigenico rapido.

Il protocollo sarà utilizzato come schema anche per altre realtà produttive che chiedono gli screening. Oto Melara, Contship, le aziende della cantieristica. Ma anche enti pubblici o ordini professionali. L'attuazione dell'accordo è attesa al Muggiano, dove i sindacati ne hanno sollecitano la firma.

In questi giorni Asl5 ha messo a punto aspetti delicati di protezione dei dati e di tipo informatico. Ogni tampone effettuato sarà dotato di codice, secondo gli standard di As15, che potrà esser letto in laboratorio garantendo privacy e correttezza. Attualmente, secondo quanto riferito da Fincantieri, sono un centinaio gli addetti che hanno a che fare con il virus. I dipendenti positivi sono 18, nell'indotto circa 80 tra positivi e contatti. Il ritardo nell'attuazione del protocollo preoccupa: solo alla Spezia sono oltre 3500 le persone che gravitano tra officine e uffici.

Della questione si è occupata con una interrogazione al ministro della Salute la deputata di Italia Viva Raffaella Paita. «Fin dall'inizio della pandemia la realtà di Fincantieri-Muggiano è stata una delle più critiche e monitorate, con un numero considerevole di casi e un decesso — ricorda -. La criticità iniziale è stata resa evidente anche a causa della difficoltà del trasporto pubblico locale, che non ha consentito nelle prime fasi un distanziamento adeguato e un numero di corse utili a permettere ai lavoratori di recarsi al lavoro in sicurezza». Dopo il focolaio della scorsa primavera i sindacati diedero battaglia per l'adozione di misure preventive. L'azienda ha poi confermato la volontà di sottoporre a screening tutti i lavoratori, diretti e dell'indotto, «essendosi verificati numerosi casi di positività». Ma del protocollo non si sa più nulla per giorni.

«Sembra che Asl5 abbia demandato la risoluzione del tema ad Alisa che, ad oggi, non risulterebbe abbia ancora promosso delibere e provvedimenti dirigenziali in merito». Paita chiede al ministro un chiarimento sui ritardi che hanno impedito a oggi di «far partire la campagna di screening indispensabile a garantire ai lavoratori di Fincantieri di operare in sicurezza»