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La proposta di Bonetti per i Comuni: «Un fondo per finanziare le attività»

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Di Lorena Loiacano per "Il Messaggero" 

Sostenere le famiglie, quando la scuola èchitisa per tre mesi e i bambini restano a casa senza far niente. Soprattutto se i genitori lavorano e i nonni non ci sono. Ci si rivolge ai centri estivi ma spesso mancano o sono troppo onerosi. Nasce proprio con l`intenzione di ridurre i costi e aumentare l`offerta educativa la proposta di legge presentata d alla deputata di Italia Viva Elena Bonetti, Il testo, messo a punto dall`ex ministra alla famiglia, propone il sostegno alle attività educative e ricreative non formali, quindi non prettamente scolastiche vale a dire musica, sport, laboratori teatrali e artistici di vada natura, and-Le a integrazione ed estensione del tempo scuola, delegando al Governo l`individuazione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni,

IL SERVIZIO

Trai punti fondamentali quindi c`è la necessità di offrire un servizio che sia uguale da Nord a Sud, lasciato ai singoli comuni ma con una base di partenza uguale per tutti, dai requisiti formativi aqnelli di sicurezza. La pausa estiva dalle lezioni dura circa tre mesi. Troppi per una famiglia che non sa come organizzare le giornate dei figli. «Si tratta di un lasso di tempo in cui ha spiegato Bonetti. presentando la p roposta di legge - il diritto ad apprendere, formarsi, acquisire conipetenw e coltivare le passioni e capacità dei nostri bambini, ragazze e ragazzi, non viene garantito. col rischio di lasciarli privi di qualunque attività educativa e di aumentare l`isolamento sociale, ricreativo e formativo. Situazione fertile, questa, per il proliferare di una povertà ed urativa ancora troppo presente nel Paese». Le famiglie si rivolgono così ai centri estivi, pubblici e privati, sobbarcandosi spesso una spesa troppo onerosa, soprattutto se estesa nei tre mesi di pausa dalla scuola.

I PROGETTI

Per questo la proposta della deputata Bonetti prevede di stanziare 200milioni di curo l`anno per finanziare i progetti dei Comuni, in collaborazione del terzo settore e delle istituzioni scolastiche, sia per i centri estivi sia per attività che

possano essere estese durante tutto l`anno. Era 2020 quando il Governo, per aiutare la socialità dei bambini chiusi in rasa dal primo lockdown per il covid, decise per la prima volta di finanziare i centri estivi con una spesa pari a circa 450 milioni di giuro in Ire anni, attraverso i progetti specifici, come ad esempio "Educare, Educare in comune, Educare insieme", promossi dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La spesa fu importante anche perché durante la pandemia I gruppi non dovevano formati da pi il di 5 bambini e servivano molti animatori in campo. Dovrà essere istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il "Fondo per il sostegno alle attività educati ve formali e non formali", per offrire alle famiglie un sostegno concreto per attivare opportunità educative rivolte al benessere dei figli. A coordinare e monitorare l`avvio del progetto, dovrà inoltre essere istituito l`Osservatorio nazionale delle attività di educazione non formale, che preveda il Piano triennale per l`educazione non formale, elaborando anche proposte per superare le eventual i criticità, verificando il rispetto dei livelli essenziali di iniziative di educazione non formale e coinvolgendo le scuole e gli enti del terzo settore. Dopo un primo monitoragg o. che inetta in rete le buone pratiche e i risultati ottenuti. verranno emanate le linee guida per il coinvolgimento delle associazioni giovanili nelle attività da svolgere. Si tratta di un percorso da portare avanti, già avviato con il FamilyAct che porta la firma ministra Sonetti, per sostenere le famiglie stringendo un`intesa con i Comuni e le associazioni che già operano nel campo educativo: «L`educazione non va in vacanza, mai- spiega Elena Bonetti - mi auguro di avere il sostegno della maggioranza, questo é un tema che tocca rutti gli italiani: è importante introdurre un sistema capace di promuovere i `educazione non formale durante tutto il tempo dell`anno, con sostegno economico e formativo. I fondi verranno ripartiti tra i comuni che decideranno poi come investirli anche per abbaseare i costi delle famiglie. E fondamentale il ruolo del Terzo Settore oltre che delle saiole». La proposta di Legge già depositata verrà assegnata a breve in commissione.