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Renzi: "La manovra Meloni non va bene. Il Pd è il passato, noi siamo il futuro"

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colloquio con Matteo Renzi di Ettore Maria Colombo.

«Alle europee del 2024 il Terzo Polo sarà il primo partito. Pronti a sostenere il governo su singoli emendamenti. Su Ischia Conte si vergogni». Parla Matteo Renzi, ex premier, oggi senatore di Italia Viva-Terzo polo.

Come giudica la Legge finanziaria? Quali punti vorreste vedere in manovra per poterla votare?

«La manovra uscita da palazzo Chigi è debole: non è né carne né pesce. Noi voteremo contro, come è ovvio: siamo l'opposizione. Tuttavia, possiamo sostenere su singoli emendamenti il Governo se estenderà Industria 4.0, ripristinerà l'Unita di missione contro il dissesto idrogeologico Italia Sicura, se ci sarà più coraggio sul reddito di cittadinanza, cancellandolo e tornando al reddito di inclusione. Tutte cose che abbiamo voluto e votato in passato. lo poi continuo a insistere: vogliamo più soldi sulla sanità. Dire di no al Mes non significa scontentare l'Europa, significa scontentare i cittadini che hanno liste di attesa chilometriche. Il 4 dicembre a Milano in occasione dell'assemblea di Italia Viva lo diremo forte e chiaro a Giorgia Meloni: è più importante piantare bandierine antieuropeiste o proteggere i più fragili?».

Lei più volte ha detto che avrebbe valutato i procedimenti del governo nel merito. Due giorni fa Calenda ha incontrato Meloni: siamo già all'includo o solo all'opposizione responsabile?

«Un incontro serio tra maggioranza e opposizione non è un inciucio, è civiltà. Saremo seri con Meloni e con Salvini, anche se loro non lo sono stati con noi. Mi ricordo ancora Meloni che urlava contro le trivelle e Salvini sulla Piazza rossa di Mosca contro il referendum. Noi abbiamo uno stile diverso, e ne vado orgoglioso».

Frana a Ischia. Lei accusa Conte di aver fatto un condono edilizio. Ma così non si cancellano le responsabilità dei sindaci?

«Le responsabilità sono collettive. Anche dei cittadini, in alcuni casi. Ma la responsabilità di chi ha firmato un condono e chiuso L'Unità di missione sul dissesto idrogeologico è enorme ed è scritta nero su bianco in Gazzetta Ufficiale, all'articolo 25 del Decreto Genova. Conte giustifica tutto, assorbe tutto, incassa tutto con un'ipocrisia incredibile. lo mi domando come faccia a dormire la notte quando pensa al fatto di aver chiuso l'Unità di missione o firmato il condono. Giuseppe Conte si deve vergognare».

Il suo ultimo libro, «Il Mostro» è il racconto di un caso singolo di persecuzione giudiziaria o di un caso di scuola che può riguardare anche altri?

«Gli errori e gli orrori che mi hanno colpito sono evidenti. Ci sono 252 pagine e zero smentite: qualcosa vorrà dire, no? Chi legge 'II Mostro' rimane senza parole: per questo dico che dovrebbero comprarlo i miei avversari, non i miei amici. Questa è una battaglia che non faccio per me, ma per gli altri, per chi non ha voce, per chi si trova imbrigliato nelle maglie dell'ingiustizia e non ha la mia stessa visibilità mediatica. Ed è una battaglia che faccio a viso aperto. Perché io non ho violato la legge. Altri, forse anche alcuni magistrati fiorentini, invece sì».

Cosa si aspetta dal governo in tema di riforma della giustizia?

«Mi aspetto che facciano ciò che dice il ministro Carlo Nordio. Un galantuomo, una persona per bene. Lo lascino lavorare: la sua esperienza da magistrato con la schiena dritta, la sua cultura garantista sono elementi che danno una speranza concreta di cambiamento».

Le armi all'Ucraina. Perché continuare a darle?

«Se smettiamo di inviare armi all'Ucraina non finisce la guerra, finisce l'Ucraina. Sono stato il primo a insistere sull'importanza di una soluzione diplomatica, ma senza sanzioni alla Russia e senza l'invio di armi all'Ucraina, Putin avrebbe già conquistato Kiev».

Il Pd va a congresso. Se vince Bonaccini si può riaprire un dialogo con voi?

«Non parlo del congresso del Pd: qualsiasi dichiarazione facessi sarebbe strumentalizzata. Aspettiamo febbraio, vediamo chi vincerà e poi ci confronteremo con il nuovo segretario. Tanto il futuro siamo noi del Terzo Polo».

Alle prossime elezioni regionali il Terzo Polo sembra schizofrenico. Con la Moratti in Lombardia. Con il Pd in Lazio. Altrove, magari, andrete persino con i 5Stelle?

«Mai con i grillini: noi siamo coerenti e abbiamo scelto candidati credibili ed esperti di sanità. Gli altri? Le contraddizioni sono in casa altrui, non nel Terzo Polo. Moratti e D'Amato sono due candidature forti».

Domenica prossima Italia Viva va a congresso. Con Azione meglio la federazione o il partito unico?

«Partiremo con la federazione. Poi allargheremo il fronte e nascerà il partito unico. Nel frattempo, lavoriamo per il nostro obiettivo che è quello di diventare il primo partito alle europee del 2024».

Renzi che in questa legislatura fa il senatore semplice non ci crede nessuno... Progetti politici o ambizioni personali per il prossimo futuro?

«Non mi credevate nemmeno quando dicevo quindici anni fa che avrei fatto il sindaco di Firenze o, nel 2021, che avrei mandato a casa Conte per portare su Draghi. Fidatevi, stavolta. Non sono alla ricerca di ruoli personali ma voglio dare un tetto ai liberali e ai riformisti. E questo progetto farà molta strada in Italia e in Europa».