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Prima riunione di Italia Viva a Viareggio

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Prima riunione per il nostro progetto politico nella nota località della Versilia. Viareggio Italia Viva: è questo il nome del comitato - fondato da Rossella Martina, giornalista, ex vice sindaco e assessore alla Cultura - che ha dato vita al primo appuntamento locale. Fra i partecipanti, anche il diciassettenne Alessio. Qui di seguito leggerete alcune righe, inviateci proprio da Rossella Martina, che descrivono lo spirito della serata.


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Ho da poco finito di parlare con Alessandro che mi ha chiamato da Danzica di buon mattino per sapere come è andata, ieri sera, la prima riunione di Viareggio Italia Viva. Alessandro ha 21 anni ed è in Polonia con l’Erasmus, ma è stato uno dei primi a iscriversi al comitato di Viareggio ed era molto dispiaciuto di non poter essere con noi ieri sera. Io non lo conosco e aspetto quanto lui la prossima occasione per incontrarci perché è un entusiasta dell’iniziativa promossa da Renzi, ha partecipato a “Meritare l’Italia” al Ciocco e non vede l’ora di mettersi alla prova. Cosa che ieri sera ha già fatto Alessio, 17 anni, quinta Nautico. Avete presente il famoso “animale politico”? Ecco Alessio è senza dubbio un “cucciolo politico”: è intervenuto subito dopo la mia introduzione e ha spiegato il ruolo di rilievo che Italia Viva vuole dare ai giovani e ci ha subito impartito una lezione: non stiamo a rimuginare sul passato, certo dal passato bisogna imparare, ma poi si deve andare avanti, guardare con decisione al futuro. Ha ragione da vendere: il passato non si cambia, il futuro si crea.

Alessio, 17 anni, interviene alla prima riunione di Viareggio Italia Viva

Ed è per questo che sono stata contenta che a prendere la parola per primi siano stati i più giovani, come Simonetta, impiegata in una green factory, un’azienda che produce prodotti bio: è molto interessata alle grandi problematiche legate all’ambiente, uno dei punti cardine sottolineati da Matteo Renzi per la nuova formazione politica, che vuole essere, appunto, ambientalista, femminista e riformista. Ai giovani ha poi risposto Sandro, giornalista, ricordando che non è l’età a fare la differenza ma lo spirito, il carattere, la capacità di accettare il nuovo e di mettere in discussione ciò che  vogliono farci credere inevitabile o inamovibile.

Hanno parlato molti dei 27 intervenuti alla riunione, in modo pacato, spontaneo, senza politichese eppure in modo approfondito, senza slogan e senza rabbia, con una consapevolezza sorprendente sulla complessità del compito immane che questa nuova “casa” politica deve affrontare. Lanciare slogan semplicistici è facile, governare è difficile. Eppure lo si deve fare e lo si può fare bene. Pensanti, seri e sereni.


Condivisa la necessità sottolineata da Corinna, di una formazione politica liberale, non giustizialista, equidistante dalla sinistra ideologica ma anche  dalla destra becera o opportunista. Uno spazio politico che manca in Italia, un vuoto che ha provocato  l’allontanamento dalla politica di tante persone capaci e oneste. Auro, medico, si è soffermato sulla necessità di affrontare i grandi temi economici con una mentalità nuova e cauta al tempo stesso che abbia l’Europa come punto di riferimento ma che sia anche in grado di cambiare con autorevolezza e competenza le regole dell’unione.

Fondamentale affrontare la sfida dell’immigrazione con un’ottica del tutto alternativa a quella di Matteo Salvini, come rilevano Ferdinando, albergatore, e Antonio. Mentre Luca, dirigente di una multinazionale in pensione, disegna un attento quadro del panorama politico italiano attuale e i rischi che ne derivano e le speranze riposte in Italia Viva.

E Claudio, che è operaio in un supermercato, ha declinato con efficacia i danni che verranno dai provvedimenti presi dal governo gialloverde sul fronte del lavoro e delle pensioni proponendo soluzioni valide e partecipate. Cristina, ricercatrice Cnr, parla dell’Università e della necessità di occuparsene prima che baronie e nepotismi soffochino del tutto l’eccellenza dei nostri Atenei, senza dimenticare lo scarsissimo impegno finanziario dedicato alla ricerca, altro problema che deve essere affrontato. E anche su questo siamo  d’accordo che Matteo Renzi è l’unico che mette sempre al centro dei suoi programmi politici la scuola, l’educazione e la cultura, tematiche che le altre forze sembrano ignorare del tutto.

Le cose da fare sono davvero tante, ma Matteo Renzi è l’unico personaggio politico che ha la statura per affrontare una tale complessità, ne ha tutte le capacità - come ha sottolineato Andrea, avvocato - soprattutto se stavolta saprà formare una squadra dirigente fuori dai soliti vecchi giochetti politici, senza cerchi magici, avvicinandosi davvero ai cittadini e ai loro problemi, se saprà ascoltare e dialogare con quella parte del Paese che magari non urla sui social ma che è forse per questo più reale.

Da parte mia, come coordinatrice del comitato, ho voluto mettere in evidenza fin dall’introduzione, assieme ai temi che poi si sono sviluppati durante la serata, anche la responsabilità di Italia Viva di essere un inizio concreto per invertire la politica populista di cui è vittima l’Occidente e che individua ovunque ‘usurpatori’ da un lato e ‘intrusi' dall’altro e, senza proporre soluzione ai problemi, innesca odio e scarica su presunti nemici interni ed esterni la rabbia e l’insoddisfazione dei cittadini, inducendoli ad una regressione antropologica inaccettabile.

Italia Viva può essere l’inizio, il seme da cui può nascere una politica che ricomincia a pensare, a ragionare, a dialogare, a rispettare la competenza e il sapere, a salvaguardare i valori storici della nostra civiltà e della nostra cultura.

In molti, da Viareggio, saremo alla Leopolda per contribuire a dare un’anima a Italia Viva".