Sold out l'evento di presentazione a Parma, cui ha partecipato anche Ivan Scalfarotto
Una sala di grande eleganza ha accolto il primo evento di Italia Viva organizzato a Parma, nella serata di lunedì 7 ottobre, presso gli spazi del Circolo di Lettura e Conversazione Parma, grazie all'impegno dei Comitati Azione Civile di Parma e provincia, coordinati dal promotore Francesco Zanaga, che ha svolto anche il ruolo di moderatore dell’incontro.
All'evento ha preso parte anche Ivan Scalfarotto, deputato di Italia Viva e sottosegretario agli Affari Esteri.
L'evento era stato preceduto dalle numerose desioni al nuovo progetto politico: da Nicola Cesari, sindaco di Sorbolo Mezzani, che ha annunciato di recente le sue dimissioni dal Partito Democratico, nel quale ricopriva l’incarico di segretario provinciale, per aderire a Italia Viva, a Daniela Pittari, consigliera comunale di maggioranza del comune di Medesano.
Il debutto di Italia Viva ha visto anche la presenza del consigliere comunale di Parma Unita, Fabrizio Pezzuto, dell’ex dem Raffaele Pizzati e di alcuni esponenti di Civiltà Parmigiana.
“Le esperienze dei Governi Renzi e Gentiloni sono state molto positive per il Paese” ha spiegato Ivan Scalfarotto ai presenti. “Sono stati ottenuti risultati importanti in vari settori, a partire da quello dei diritti civili: per potermi unire col mio compagno ho dovuto aspettare un boy scout cattolico come Matteo Renzi. Anche per questo lo ringrazio. La sua è stata una spinta riformista molto forte, che ha pestato tanti calli, perché le riforme vanno sempre bene, se fatte a casa degli altri".
"Quando abbiamo visto che il nuovo referente del welfare del partito era un dirigente schierato contro il job act e che a capo delle riforme è stato nominato una persona che ha votato contro il referendum, abbiamo capito che rimanere sarebbe stato un inutile dispendio di energie. Adesso possiamo finalmente concentrarci solo sulle questioni che riguardano i cittadini. Gli ultimi sondaggi attribuiscono una crescita del 0,7 a Italia Viva e una dello 0,6% al Pd, confermando quello che noi sostenevamo, ovvero che il nostro nuovo partito avrebbe aggiunto consenso", ha proseguito Scalfarotto.
"Non dovremo essere un partito centrista, ma centrale, che fa l’agenda politica e propone buone idee per il Paese. Dobbiamo lanciare un messaggio che provi a parlare a tutti", ha concluso, con uno sguardo al futuro, il parlamentare.